In città non si parla d'altro. Del resto il presidente Iervolino è stato chiaro nel suo intervento di ieri a Montecitorio. Con toni gentili, educazione, e grande garbo, ma il patron ha lanciato un segnale inequivocabile a quelle istituzioni che lasciarono Palazzo di Città quasi trionfanti per la firma di una convenzione che non garantisce alcun tipo di vantaggio alla Salernitana e che frena incomprensibilmente ogni percorso di crescita. Che l'Arechi potesse essere terreno di scontro lo stiamo rimarcando da un anno, così come abbiamo rimarcato che - smentite di rito a parte - i rapporti tra pubblica amministrazione e società fossero tesi. Non per colpa della Salernitana, intendiamoci. La verità è che stiamo tristemente assistendo a una nuova telenovela andata in onda con la stragrande maggioranza dei presidenti che si sono susseguiti alla guida dei granata. Finanche il modesto Lombardi uscì allo scoperto in quel famoso incontro pubblico del 2009: "Il futuro della Salernitana e di tutte le squadre di calcio dipende dalla gestione dello stadio e dalla possibilità di programmare con una struttura di proprietà alle spalle. La politica locale continua a bocciare progetti e proposte e non capiamo come sia possibile ignorare le esigenze di un club che rappresenta decine di migliaia di tifosi. De Luca aveva fatto promesse chiare, poi si è tirato indietro". Non vogliamo entrare nel merito di quella vicenda, ma il concetto in generale è del tutto condivisibile: salvo passerelle dopo promozioni e salvezze, la politica locale ha spesso abbandonato la Salernitana. D'altronde basta andare sulla pagina facebook del Sindaco Vincenzo Napoli o fare un giro sui social per percepire l'amarezza di una tifoseria che, mai come questa volta, è compatta al fianco del presidente e pretende che un imprenditore serio, facoltoso e lungimirante abbia carta bianca sulla gestione totale di una struttura che cade a pezzi, che ha un settore popolare chiuso dal 2007 e in una città che non sa organizzare al meglio un piano traffico efficace. 

Ci vuole un bel coraggio, dopo anni di promesse non mantenute, a vantarsi per l'istallazione - tardiva - dei tornelli o per aver previsto la copertura dell'Arechi che, lo ricordiamo, ad oggi è stadio che non rispetta i parametri previsti per l'assegnazione della licenza Uefa. Uno stadio non accogliente per le famiglie, in cui i punti ristoro applicano prezzi alle stelle e nel quale la Salernitana - udite, udite - avrà la possibilità di svolgere appena 20 allenamenti all'anno senza possibilità per i ragazzi del settore giovanile che, per ora, restano ubicati al Volpe. Quella struttura abbandonata che la vecchia proprietà mise a posto e che quella attuale dovrà rimodernare investendo svariate risorse. E ci vuole anche coraggio a chiedere il 6,5% sugli incassi quando la chiusura cronica e inspiegabile della curva Nord deriva da responsabilità ben precise e ha danneggiato Salerno, la Salernitana, i salernitani e il presidente. "Speriamo che Iervolino non si scoccia" è quanto ripetono i tifosi come un mantra, non è da escludere una uscita pubblica dei club organizzati che, a breve, dovrebbero chiedere conto alle istituzioni. Perchè Iervolino è stato chiarissimo e stavolta la situazione non si presta a interpretazioni. C'è una Salernitana che ha grandi margini di crescita, a Palazzo di Città lo hanno capito o si rischia di sprecare una chance enorme e forse irripetibile? E il Governatore, quello che etichettò il cavalluccio come "testa di somaro", ha avuto ruoli in questa convenzione così insoddisfacente e quasi unilaterale? Nel rispetto delle regole, di un bene pubblico e degli iter burocratici si faccia di tutto per incentivare l'attuale proprietà. Già l'idea di un centro sportivo in provincia è una sconfitta per il territorio e per la politica locale, capace di bocciare anche un brand internazionale che avrebbe garantito ricchezza e popolarità. L'Arechi invece resterà cattedrale nel deserto fruibile 2 volte al mese per 9 mesi all'anno, proprio ora che una Salernitana stabilmente in A e ben rappresentata poteva invece far volare il turismo, creare posti di lavoro ed essere un punto di riferimento per i giovani. Chissà se il Sindaco De Luc, ehm Napoli, darà spiegazioni più concrete nelle prossime settimane. Nel frattempo tutti allo stadio sabato!

Sezione: Editoriale / Data: Mer 19 aprile 2023 alle 00:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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