C'è un motivo ben preciso per il quale odio i pronostici: non li indovino mai. Un mix tra sfiga innata e probabilmente un karma mai ben allineato ... ma difficilmente quando mi sbilancio troppo su una questione che richiede un più o meno velato pronostico, arriva puntuale la smentita.
Arrivata anche in questo caso. Nel precedente editoriale, scritto a mercato chiuso, avevo pronunciato tali parole, "Il mercato svincolato rimane aperto, è vero, ma difficilmente in Serie A si sono viste "aggiunte" dopo il fatidico gong di fine mercato"... sei giorni dopo ecco Franck Ribery in granata. Neppure uno svincolato qualunque, ma uno di quei nomi che esalta a prescindere, a maggior ragione se sposa il progetto di una neopromossa che dovrà lottare con le unghie e con i denti per mantenere la categoria.  Scelta, quel del francese, criticata da qualche "professore del calcio" che dovrebbe probabilmente pensare maggiormente alle sue scelte del recente passato, scelta, quella del francese, che dà a tutti una grande lezione: quella dell'umiltà, quella di chi non si dimentica da dove viene, quella di chi non ha paura di mettersi in gioco seppur con il rischio di cadere rovinosamente. Un buon esempio, almeno per chi ancora ama il calcio sentimentale. Poi chiaramente sarà il campo a dover parlare; nonostante non si debba affatto pensare che Ribery canti e porti la croce, il calcio si fa in 11, e in Serie A, da soli, è maggiormente difficile spostare gli equilibri (un velato pronostico? Se deve poi esser smentito si, prendiamolo come velato pronostico!). 
Ecco perché credo che la rosa della Salernitana necessiti di ulteriori puntelli, anche meno altisonanti del classe '84. Se mi riferisco a Nicolas Viola? Si, è uno dei nomi che io - profana del ruolo di Ds - prenderei in considerazione. I numeri parlano, e sono impietosi: 0 punti in tre partite, due soli gol fatti e undici subiti. Torno a ribadire che dopo tre giornate non serve esser disfattisti, ma dico anche che la sterzata serve, e anche piuttosto urgentemente. 
Da questo weekend ci attendono tre gare in una settimana, nove punti che pesano come macigni, nove punti da dover gestire con un allenamento diverso da quello standard: esonerare adesso Fabrizio Castori sarebbe forse imprudente, ma i punti sono roventi. Si è tra due fuochi. Non mi permetto chiaramente di delegittimare un allenatore che ha un certo cv, ma è evidente che qualcosa debba cambiare: testa e modulo, probabilmente entrambi. 
 Atalanta, Hellas Verona e Sassuolo, così si chiama il futuro. Tra due settimane vorrei commentare almeno quattro punti. E magari anche un gol di Ribery. 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 15 settembre 2021 alle 00:00
Autore: TS Redazione
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