Sorprendersi per la vittoria di questa sera significa aver capito poco di questa Salernitana. Non è affatto anomalo che, dopo un primo tempo brutto come quello di Ascoli, appena tre giorni dopo si sforni una prestazione di assoluto livello a cospetto di un avversario che da anni punta alla promozione in serie A. I granata hanno semplicemente confermato che, con una rosa al completo e senza torti arbitrali, non sono inferiori a nessuno. Altro che la teoria del galleggiamento proposta da qualche folle frequentatore del web che stasera, a malincuore, dovrà riporre le tastiere tornando nell'anonimato sognando il gol di Simy venerdì prossimo per sfogarsi di nuovo. La società, in modo intelligente e grazie al direttore sportivo e all'allenatore, stavolta ha allestito un organico di primo livello. Un Heurtaux al 50% è bastato per rivedere una difesa arcigna, guidata da Aya in versione gigante. E qualcuno obiettò quando fu preso a gennaio. Così come i famosi dirigenti facebookiani ironizzarono quando Akpro firmò il contratto. E' un alieno, il più forte della categoria nel ruolo. Stasera è stato devastante, assurdo che uno del genere debba giocare in serie B in mezzo a tanta mediocrità. Quando poi sulla stessa fascia giocano Cicerelli e Lombardi e Di Tacchio torna il muro dell'anno scorso, c'è poco da stare allegri per gli avversari. Ancor di più se Gondo continua a crescere e finanche Curcio sorprende per spinta, personalità e qualità. Aggiungiamo che Migliorini ha propiziato un gol e Micai ha parato un rigore e viene fuori la serata quasi perfetta che, grazie ai risultati provenienti dagli altri campi, permette di restare nei playoff anche in caso di malaugurato passo falso contro un Crotone apparentemente inarrestabile ma che all'andata prese tre.

E pensare che stasera mancavano potenziali titolari come Mantovani, Cerci, Dziczek e Jaroszynski, senza dimenticare che i due calciatori da doppia cifra (Djuric e Kiyine) sono partiti dalla panchina. Stasera siamo emotivamente combattuti: strafelici per il trionfo (e per le facce tristi dei gufi, quelli che avevano pronosticato un risultato nefasto e che sono spariti dalla pagina facebook della Salernitana), dispiaciuti per quello che poteva essere e non è stato. 4-0 al Pordenone, tre gol al Crotone, dominio a Benevento, Pescara preso a pallonate, 7 gol al Cittadella tra andata e ritorno, rimonte impossibili ma anche primi tempi che si fa fatica a commentare. Fa parte del percorso di una squadra ripartita da zero, giovanissima e non abituata a certi traguardi. E' un peccato non andare a Crotone con la possibilità di giocarsi la promozione diretta: con tutti i suoi limiti questa squadra lo avrebbe meritato. Ma non perdere lì sarebbe un segnale importantissimo, in attesa dello scontro con l'Empoli che presumibilmente determinerà la qualificazione ai playoff con l'annessa posizione. A proposito: i toscani, con paracadute e rivoluzione invernale, hanno perso contro un Ascoli che la Salernitana ha messo sotto per 45 minuti. Sarà il campionato dei rimpianti, ma anche della consapevolezza. Se non è quest'anno sarà il prossimo, mantenendo questa base. Un gruppo del genere merita soltanto sostegno e fiducia, alla società il compito di dare continuità e zittire chi, almeno per oggi, torna nella tana a testa bassa riponendo la sciarpa del Cittadella e preparando quella rossoblu. 

Sezione: Editoriale / Data: Mar 14 luglio 2020 alle 00:51
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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