Salernitana in versione cantiere aperto. Se è vero che manca ancora tanto alla chiusura del mercato, è altrettanto vero che tra 30 giorni ci sarà l'esordio contro la Roma e, contrariamente alla passata stagione, sarà fondamentale iniziare con il piede giusto per non vivere un finale di campionato al cardiopalma. Ribadiamo anzitutto un concetto espresso negli editoriali precedenti: è necessario avere fiducia nella società e imparare a giudicare soltanto dal primo settembre in poi senza passare repentinamente da critiche ingenerose a facili entusiasmi. L'unico giudice supremo è sempre il rettangolo di gioco. Ciò detto sarebbe fondamentale mostrare coerenza ed equilibrio quando si commenta ciò che sta accadendo. E, ad oggi, il mercato della Salernitana è ricco di incognite. Aver perso buona parte dei protagonisti della miracolosa salvezza ci può anche stare e fa parte di una precisa strategia del direttore sportivo De Sanctis, ma siamo fortemente convinti che i tanti innesti giovani o provenienti dall'estero potranno diventare dei colpacci a tutti gli effetti se si integreranno elementi d'esperienza e che conoscano la categoria.

E' sicuramente intelligente investire con oculatezza in tempi di crisi economica, ci mancherebbe, e siamo tutti d'accordo sia meglio spendere 4 milioni per un talento di prospettiva e non per l'ingaggio di un "nome" che poi si rivela un flop sul rettangolo verde. Sotto quest'aspetto Salerno ha già ampiamente pagato dazio. Ma la riflessione è inevitabile: come mai, con i giocatori che militano in Italia, si fa fatica a raggiungere un accordo? In queste prime tre settimane di mercato sono stati davvero tanti i rifiuti o i contratti non stipulati in extremis pur con accordo tra le società. Ultimi in ordine cronologico sono stati Djuricic e Pinamonti, ma l'elenco è piuttosto corposo e una riflessione è inevitabile. Se l'anno scorso, con trust, trustee, amministratori e senza budget, sono arrivati a Salerno anche elementi di un certo spessore, è assolutamente legittimo sperare che un presidente facoltoso come Iervolino, che gode anche dall'appoggio quasi incondizionato della piazza, possa dimostrare con i fatti di essere davvero migliore dei suoi predecessori allargando, se necessario, i cordoni della borsa e mostrando celerità negli acquisti come fatto per le cessioni. Ederson, ad esempio, è stato piazzato altrove in 24 ore, per un terzo di quanto lo rivenderà l'Atalanta in futuro.

Questa Salernitana ha bisogno come il pane di un difensore centrale d'esperienza. Bene Lovato e Pirola, ci mancherebbe, ma non possono essere solo due giovani di prospettiva a risolvere i problemi di un reparto che, l'anno scorso, è stato tra i più perforati d'Europa. E, diciamocela tutta, più che un dodicesimo forse servirebbe un portiere che si giochi il posto con Sepe. Occorrono inoltre un terzino sinistro oltre a Bradaric (che pare un buon colpo), uno destro che faccia capire a Mazzocchi che aver giocato un buon girone di ritorno non autorizza capricci "alla Bonazzoli". L’amore per una piazza non si manifesta soltanto con post social mielati od offrendo briosce, ma anche sapendosi accontentare di ingaggi comunque vantaggiosi e non esosi: Lukaku docet. E’ comunque un peccato che un ragazzo accolto benissimo, ben pagato e che è stato rivitalizzato a Salerno debba già storcere il naso per la richiesta di un Monza facoltoso ma imparagonabile alla nostra piazza. Non bisogna mai forzare i calciatori, l’esperienza insegna che quando si accetta controvoglia, le prestazioni in campo non raggiungono un normale (o addirittura straordinario) standard. Se dovesse andare via, sarebbe importante, però, sostituirlo non solo con il Sambia di turno ma anche con un potenziale titolare di livello che conosca la A.

C'è poi il capitolo attacco. Botheim è un buon innesto, ma va giudicato sul campo. Valencia è giovane che deve crescere progressivamente senza eccessive pressioni. Riteniamo sbagliato non puntare ancora su Verdi per motivi tattici: assurdo che nel calcio non si punti su gente forte perchè non rientra in quegli schemi che, in questo sport, contano molto meno di quanto gli allenatori ostentino per esaltare il proprio lavoro. Ok anche puntare su altri giocatori stranieri che, tra l'altro, hanno anche esperienze in ambito Champions ed Europa League. Ma le promesse vanno mantenute e siamo certi che Iervolino e Milan riserveranno alla piazza una grande sorpresa, magari a metà agosto, quando persone oggi inavvicinabili potranno vedere nella Salernitana una prima scelta e non un ripiego.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 15 luglio 2022 alle 00:01
Autore: Maurizio Grillo
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