Il 30 ottobre una Salernitana arrembante sbancava a sorpresa l'Olimpico, rifilando un clamoroso 3-1 a domicilio alla Lazio. Un girone e "una vita" fa, si potrebbe dire, perché a distanza di pochi mesi la situazione in casa granata è radicalmente cambiata. La squadra è scivolata pericolosamente al sedicesimo posto e mantiene un margine minimo di appena 4 punti sulla zona retrocessione, mister Nicola è stato esonerato per la seconda volta in un mese e ha lasciato il posto a Paulo Sousa. Una condizione impensabile dopo il trionfo contro i biancocelesti che aveva proiettato i granata nella prima metà di classifica e forse illuso tanti nell'ambiente. 

Oggi al via la nuova era Paulo Sousa, col tecnico portoghese chiamato a risollevare presto le sorti della squadra. Voltare immediatamente pagina, perché se da un lato il nuovo mister è appena arrivato e necessita del tempo per adattarsi al nuovo contesto e trasmettere il suo credo tattico alla squadra, dall'altro la classifica deficitaria non lascia grande spazio di manovra. Ma prima ancora che in termini di risultati, si chiede una risposta immediata e convincente in termini di atteggiamento, grinta e intensità, colpevolmente mancate nelle ultime giornata. Lo spettacolo offerto da un mese a questa parte è oggettivamente indecoroso per una squadra apparsa spenta, senza mordente e senz'anima. Una vera offesa per una tifoseria come quella granata che non ha mai fatto mancare il suo supporto alla squadra. Il nuovo tecnico rappresenta un profilo importante per esperienza, fautore di un'idea di calcio per certi versi agli antipodi con Nicola, fatto di palleggio e di pressione offensiva. La squadra dovrà adattarsi a lui, ma anche Sousa dovrà riuscire a mettere le varie individualità nelle condizioni per fare bene. Dopotutto, nonostante il crollo, la squadra possiede delle potenzialità sommerse sulle quali siamo pronti a scommettere. 

Nessuna buona nuova dall'infermeria, dove Troost Ekong si aggiunge a una lunga serie di infortunati, da Fazio a Maggiore, passando per Mazzocchi, ancora fuori dai convocati nonostante i progressi fisici e un recupero ormai vicino. Pedine importanti la cui assenza si è fatta sentire in modo evidente. 

Tuttavia, non si accettano alibi. La maglia va onorata e rispettata. Solo ritrovando l'occhio della tigre visto nella passata stagione si potrà approdare a una salvezza tutt'altro che scontata. 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 19 febbraio 2023 alle 00:00
Autore: Valerio Vicinanza
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