Dopo Spezia ed Empoli, altro match salvezza perso dalla Salernitana che perde così l'occasione di restare attaccata al treno salvezza. La sconfitta è maturata al termine di una gara scialba e senza mordente, dove la differenza l'ha fatto il maggio tasso tecnico degli ospiti. Partiamo dalle formazioni: Colantuono sceglie Gagliolo per sostituire l'infortunato Strandberg, e inserisce subito Kastanos in mediana al rientro dopo la squalifica. Invece di arretrare Lassana Coulibaly come vertice basso, dove il maliano aveva fatto meglio, preferisce confermare Di Tacchio e spostare il maliano nel ruolo di mezzala destra. In attacco con Ribery partono dal primo minuto Djuric, mai incisivo quando schierato dal primo minuto, e Gondo, che la spunta sull'ex di turno Bonazzoli. D'Aversa sorprende tutti rispetto alla vigilia e rispolvera Verre a centrocampo al posto di Askildsen e Ferrari in difesa per l'infortunato Yoshida. In avanti tandem d'esperienza con Caputo e Quagliarella. 

A freddo le statistiche sembrano indicare una buona prestazione della Salernitana: maggior possesso palla (54%), più tiri totali e passaggi (oltre 300), cross e calci d'angolo con valori schiaccianti rispetto alla squadra di D'Aversa. Ma quello che preoccupa più di tutto sono i tiri in porta: solo 2, nel secondo tempo e nel tempo ravvicinato di 5 minuti: voleè di Ranieri con miracolo di Audero, tiro da fuori di Lassana Coulibaly con estensione del numero uno doriano ad evitare il pericolo. Due tiri provenienti da un difensore sugli sviluppi di un angolo e da un centrocampista con conclusione dai 20/25 metri. Nessun tiro nello specchio da parte dei 5 attaccanti che hanno ruotato in campo (Djuric, Gondo, Ribery, Bonazzoli, Simy). Dato davvero allarmante. 

La Salernitana aveva inziato bene l'approccio alla gara, in maniera propositiva e con un buon ritmo, sfruttando inizialmente il vuoto tra le due linee da 4 della Sampdoria, dove Thorsby ed Ekdal non ripiegavano e garantiva copertura a Colley e Ferrari. Nei primi dieci minuti infatti Ribery aveva ampi spazi sulla trequarti e pur senza grossi pericoli per la porta di Audero, la Salernitana ha spaventato la Sampdoria almeno dal punto di vista mentale. Giusto il tempo di prendere le contromisure: D'Aversa chiede a Thorsby di abbassarsi e seguire Ribery, il francese è costretto a girare largo per trovare spazio, spesso a sinistra, o arretrare per ricevere palla. Da quel momento il francese è scomparso dal campo. 

L'attacco è completamente apatico: a Djuric arrivano solo palloni sporchi su cui fare a sportellate, e sugli unici cross dal fondo interessanti, vedi quello di Zortea nel primo tempo, non è mai pronto e lucido. Gondo gira a vuoto cercando qualche strappo, ma è davvero poca cosa. Ribery non è in giornata e si vede, dalla panchina il nulla. L'unico in grado di dare luce alla partita, Kastanos, resta negli spogliatoi per un problema muscolare. 

Nel secondo tempo, dopo l'uno-due micidiale che porta la Samp avanti due a zero poco prima dell'intervallo, la Salernitana ha una reazione d'orgoglio, con le due conclusioni disinnescate da Audero, per poi scomparire dal campo piano piano. Solo tanti cross inutili, tanta confusione, e soprattutto tanta paura. La Samp controlla agevolmente, rischia di andare sul 3-0 ma il Var annulla per un giusto fuorigioco, e chiude la gara in scioltezza. 

Un passo indietro decisamente forte rispetto alla buona gara col Napoli ed alla vittoria di Venezia, che a questo punto, sembrerebbe solo una fiaccola nel buio pesto della gestione Colantuono. 

Sezione: Esclusive TS / Data: Lun 22 novembre 2021 alle 13:30
Autore: Roberto Sarrocco
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