Neanche il tempo di archiviare la partita con l'Atalanta23 che la Salernitana dovrà preparare il derby di Giugliano in programma domenica pomeriggio in uno stadio ancora una volta senza supporters di fede granata. Abbiamo intervistato il direttore sportivo gialloblu Angelo Antonazzo, uno dei tanti addetti ai lavori che ha elogiato la Bersagliera ritenendola seria candidata per la promozione diretta. Ecco come il ds ha presentato uno dei big match della quinta giornata:

Anzitutto come mai c'è stato questo ribaltone tecnico, con il passaggio da Colavitto a Cudini?

"Decisione di comune accordo, ci sono motivazioni personali da parte del mister. Siamo stati costretti a trovare un sostituito in pochissimo tempo. La scelta è ricaduta su Cudini perchè è un allenatore che conosco da anni: siamo stati compagni di squadra ad Ascoli, so come mette in campo le squadre e penso che le caratteristiche del suo gioco si sposino perfettamente con le peculiarità dei giocatori che abbiamo in organico".

Qual è il vostro obiettivo?

"Il primo risultato da raggiungere è quello della sostenibilità economica in questo calcio sempre più difficile da amministrare. Dal punto di vista sportivo credo che partecipiamo ad un girone di livello molto alto, occorre creare identità perchè abbiamo cambiato tantissimo. Pensiamo anzitutto a salvarci, magari con qualche giornata d'anticipo. Se poi saremo bravissimi potremo alzare l'asticella".

C'è chi dice che la Salernitana abbia due squadre...

"Sono d'accordo, è una rosa costruita con criterio da un direttore sportivo abile e che ha sempre fatto bene in piazze importanti. Se la giocherà per la promozione diretta assieme ad altre 3-4 squadre: la Salernitana è una delle candidate alla B diretta in un girone, ribadisco, più forte rispetto al recente passato".

Non ci saranno sostenitori granata: un vantaggio per voi o dispiace a prescindere?

"I tifosi sono un'arma in più per qualsiasi squadra, figuriamoci per la Salernitana. Lo dimostra quanto accaduto col Sorrento, con la spinta del pubblico che ha permesso ai granata di rimontare. Purtroppo ci stiamo abituando a queste restrizioni dettate da motivi di ordine pubblico. Dispiace, ma sono decisioni che vanno accettate".

Cosa scatta dentro uno spogliatoio quando si affronta un avversario più forte?

"Aumentano le motivazioni, confrontarti con certi avversari ti aiuta a rendere al massimo pur sapendo che devi rasentare la perfezione e che il 110% potrebbe non bastare. La Salernitana ha due formazioni, la vittoria col Sorrento è frutto della panchina lunga e questa componente fa la differenza nell'epoca delle cinque sostituzioni".

Chi toglierebbe alla Salernitana?

"Sono tanti i giocatori forti. Sarebbe facile fare il nome di Inglese, ma parliamo di un organico di spessore in tutti i reparti. E poi apprezzo anche l'allenatore, uno che fa del gruppo e del lavoro i suoi punti di forza".

Cosa devono invece temere i granata? Nepi è l'uomo copertina...

"Stiamo parlando di un calciatore che sta facendo benissimo, ma io mi auguro che la Salernitana dovrà preoccuparsi di un collettivo che vuole fare una bella figura e non del singolo. Anche noi abbiamo le armi per poter controbattere, faremo il possibile per mettere in difficoltà i granata".

Qual è l'errore che i granata non dovranno commettere durante la stagione?

"E' un girone complicato, nessuno può permettersi di sottovalutare l'avversario. Calarsi nella categoria fa la differenza, la C è un mondo a parte rispetto alla A e alla B. La Salernitana ha un allenatore che la Lega Pro la conosce benissimo ed è stato scelto anche per questo, è un mister che sa cosa serve per vincere".

Chi va in B senza playoff?

"Mi accodo a chi parla del trio Catania-Benevento-Salernitana, poi c'è sempre la sorpresa dietro l'angolo. Io credo che non bisogna sottovalutare il Cosenza: ad oggi non ha una panchina profonda, ma 13-14 calciatori di livello assoluto che possono fare la differenza".

Sezione: News / Data: Gio 18 settembre 2025 alle 15:30 / Fonte: La Città
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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