Riceviamo e pubblichiamo  l'e-mail del nostro lettore che ci scrive della problematica dei disabili allo stadio Arechi di Salerno. 

Mi chiamo Domenico De Pascale. Sono medico, tifoso, e una persona con disabilità. Scrivo questa lettera non per chiedere un favore, ma per denunciare un sistema che, nel 2025, continua a trattare l’accesso allo stadio come un privilegio da concedere — non come un diritto da garantire. Alla Salernitana, ottenere un biglietto per persone con disabilità è un percorso kafkiano: si invia una mail, si attende un responso incerto, e se approvato, si è costretti a ritirare il biglietto di persona o delegando un accompagnatore, anche se si è impossibilitati a muoversi autonomamente. Non esiste una piattaforma digitale, non esiste un sistema trasparente, non esiste rispetto per chi vive già ogni giorno affrontando barriere fisiche, sociali e psicologiche. E poi c’è il bagno.  Uno solo. Spesso sporco, allagato, trascurato. Situato ai piedi di una scala, come se fosse stato progettato ignorando del tutto le esigenze di chi ha difficoltà motorie.  

Per raggiungerlo, bisogna percorrere svariate decine di metri partendo dalla rampa. Un tragitto faticoso, spesso affollato, che rende un bisogno semplice una complicazione evitabile. E troppo spesso, quel bagno è occupato da utenti normodotati, come se il simbolo sulla porta fosse solo decorativo. Si fa un gran parlare del restyling dello Stadio Arechi.  Ma ci sarà davvero un occhio di riguardo per le persone disabili?  O continueremo a essere ghettizzati in un settore dalla scarsa visibilità, semplicemente perché è l’unico accessibile con la rampa? Possibile che l'unico ascensore dell'impianto sia quello della sala stampa? Il calcio è passione, comunità, identità.  

Ma se non è accessibile, diventa una festa da cui alcuni vengono lasciati fuori. Chiedo alla Salernitana, e a tutte le società sportive, di rivedere le modalità di accesso per persone con disabilità.  Chiedo che si smetta di trattarci come eccezioni.  Chiedo che si riconosca il nostro diritto di esserci — senza dover chiedere il permesso di esistere.

Sezione: News / Data: Gio 18 settembre 2025 alle 08:30
Autore: TS Redazione
vedi letture
Print