La frenetica estate di trattative della Salernitana si è arricchita, tra gli altri, con un nuovo innesto tra i pali. Dopo gli annunci di Ubani, Knezovic e Michael Liguori, arrivò l'ufficialità dell'acquisto di Antonio Donnarumma, il cui trasferimento dal Torino era nell'aria già dall'inizio del mese di agosto. Il portiere di Castellammare di Stabia ha firmato un contratto valido fino al 30 giugno 2026, con la possibilità di rinnovo al verificarsi di determinate condizioni. Facile pensare che la società gli allungherà per un'altra stagione il contratto in caso di promozione in cadetteria, obiettivo dichiarato dal club e da tutti i calciatori acquistati.

Nel triennio 2021-2024 con il Padova, è riuscito a ritagliarsi uno spazio da titolare, mostrando finalmente il suo vero valore come testimoniato dai 50 clean sheet in 120 partite: in partita una partita su tre senza subire reti, una media piuttosto importante. Proprio grazie a quel periodo positivo, il Torino gli ha affidato la posizione di terzo portiere alle spalle di Vanja Milinkovic-Savic e Alberto Paleari nella stagione precedente. Ora, a 35 anni, Donnarumma ha deciso di intraprendere una nuova sfida accettando l'offerta della Salernitana.

Tra le sue caratteristiche la capacità di guidare molto bene la difesa sulle palle inattive, buoni riflessi tra i pali e le tante parate anche di piede. A Padova lo hanno apprezzato per personalità e autorevolezza, doti che gli hanno consentito sempre di avere dialogo e intesa con i compagni della retroguardia. Nel 2023 fu premiato come miglior calciatore della stagione, al punto che lo staff tecnico e la dirigenza gli consegnarono la fascia di capitano. 

Perchè tutto questo ragionamento? Ci sentiamo, francamente, di non condividere le perplessità palesate da una piccola parte dell'ambiente rispetto alle prime tre gare ufficiali disputate da Donnarumma. Sia chiaro: con il Cosenza poteva fare qualcosa in più e anche sul 2-2 annullato non era apparso irreprensibile, ma esprimere giudizi su un ragazzo che in C ha fatto la differenza ci sembrerebbe ingeneroso. Se vale per tutti il discorso del rodaggio e dell'ambientamento, figuriamoci per un giocatore che di ruolo fa il portiere e che dunque ha bisogno di un pochino di tempo in più per tornare agli standard abituali. 

E col Sorrento i fatti ci hanno dato ragione. Non solo per il calcio di rigore parato al 90' sotto una curva letteralmente impazzita di gioia ma anche, e soprattutto, per alcuni interventi precedenti che hanno permesso alla Salernitana di restare a galla. Un miracolo nel primo tempo su Sabbatani, una respinta ottima su D'Ursi e un'uscita tempestiva per rimediare ad un errore in disimpegno di Quirini. E l'abbraccio collettivo dei compagni al triplice fischio conferma che sia già leader all'interno dello spogliatoio. E domani toccherà di nuovo a lui abbassare la saracinesca.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 16 settembre 2025 alle 22:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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