Cari tifosi granata, dopo quattro vittorie consecutive la domanda sorge spontanea: "Ma che cavolo sta succedendo?". È come svegliarsi la mattina e scoprire che il tuo capo ti ha aumentato lo stipendio, tua suocera ha deciso di trasferirsi in Patagonia e la Salernitana vince pure le partite. Roba da chiamare subito gli esorcisti o almeno fare le analisi del sangue per vedere se non ci hanno drogato il caffè della mattina.

LE PAGELLE PICCANTI

DONNARUMMA 6,5 - Più tranquillo di un pensionato in spiaggia a settembre. Si gode la partita come uno spettatore VIP, facendo giusto qualche parata per non far pensare ai tifosi che si sia addormentato in piedi. Su Papadopoulos balla come chi cerca di evitare le buche, ma poi si riscatta con interventi che ricordano a tutti che ha ancora due mani funzionanti e riflessi di un gatto che ha appena sentito aprire una scatoletta di tonno.

GOLEMIC 6 - Si muove con la grazia di un frigorifero su ruote arrugginite, ma l'esperienza è come il vino buono: anche se la bottiglia è un po' ammaccata, il contenuto sa ancora il fatto suo. Preso alle spalle da Misitano come un turista distratto da un borseggiatore, ma poi guida la difesa con l'autorità di un nonno che racconta storie di guerra ai nipotini.

VILLA 7 - Il motorino umano della Salernitana! Corre più di un postino il 24 dicembre con ancora metà città da servire. Il suo assist per Ferraris è più preciso di un orologio svizzero e più bello di un tramonto a Positano. Se esistesse un premio per "chi suda di più senza lamentarsi", lui vincerebbe a mani basse, anzi, a magliette fradicie.

MATINO 6 - Solido come una roccia, anche se non sempre brillante come un diamante. Limita gli attacchi avversari con la determinazione di un buttafuori che deve far rispettare l'orario di chiusura. Non sarà in forma smagliante, ma fa il suo mestiere con la professionalità di chi sa che dietro di lui c'è solo Donnarumma e la preghiera.

UBANI 6 - Inizia la partita come chi si sveglia con i postumi di una serata brava, perdendo palloni come un bambino perde i giocattoli. Poi si riscatta con la determinazione di chi ha capito che deve rimediare al casino combinato. Si divora un gol da posizione ottima, evento che fa bestemmiare mezza Salerno e fa tremare i sismografi dell'Arechi.

CABIANCA 7 - Arrembante come un pirata all'arrembaggio, spinge sulla fascia con la foga di chi deve arrivare in tempo per l'ultimo treno. Il suo cross che porta al gol è più preciso di un chirurgo dopo tre espressi. In difesa soffre più di uno studente universitario alla sessione estiva, ma chiude quando conta con tempismo da orologiaio svizzero.

CAPOMAGGIO 6,5 - Il vigile urbano del centrocampo! Dirige il traffico con fischietti immaginari e fa rispettare il codice della strada granata. Quattro partite e già è diventato più leader di Beppe Grillo ai tempi d'oro. Un po' diga, un po' faro, un po' padre spirituale: questo ragazzo è più completo di un coltellino svizzero.

KNEZOVIC 5,5 - Torna titolare con più aspettative di un film Marvel, ma delude come un sequel fatto male. L'età giovanissima lo rende più altalenante di un'azione della borsa in crisi. Ha talento da vendere, ma deve ancora capire che il calcio non è una partita alla Play Station dove puoi fare tutto da solo.

QUIRINI 5,5 - Fuori ruolo come un pesce fuor d'acqua o come uno juventino a una festa granata. Fatica ad entrare in partita più di quanto faccia un vegano in una braceria. È più giocatore da binario che da fraseggio, come voler far guidare una Ferrari in un parcheggio sotterraneo.

INGLESE 6,5 - Tanta voglia di fare e tanto sacrificio, più determinato di un venditore porta a porta. Si divora un gol che era più fatto di una carbonara della nonna, ma almeno ci mette il cuore. È cresciuto di condizione come un fiore dopo la pioggia, anche se davanti alla porta è ancora più impreciso di un GPS nelle gallerie dell'Aspromonte.

FERRARIS 7,5 - Il gol davanti al proprio pubblico vale più di una vittoria al Superenalotto! Si muove tanto, a volte a vuoto come un aspirapolvere senza sacco, ma quando conta affonda il colpo con la precisione di un cecchino. Linfa vitale per la sua fiducia e per i sogni granata. Che sia l'inizio di una storia d'amore lunga e proficua!

I SUBENTRATI

DE BOER 6 - Entra con una serpentina che sembra uscita da un film di danza, guadagnando un rigore poi revocato. Meriterebbe sicuramente più spazio, in panchina sembra un panda in gabbia.

FRASCATORE 6,5 - Impatto sulla partita migliore di un meteorite. Entra bene come un cameriere esperto in un ristorante di lusso.

COPPOLARO 5 - Il meno brillante della giornata, fuori forma come un vestito dell'anno scorso dopo le feste natalizie. Si riscatta solo nel finale, meglio tardi che mai.

TASCONE 6 - Solidità in mezzo al campo, fa quello che gli chiede mister Raffaele con la precisione di un maggiordomo inglese.

ACHIK 6,5 - Ha talento da vendere ma è più egoista di un gatto con il suo croccantino. Serve un assist illuminante che Inglese spreca, poi tenta il tiro personale invece di servire Villa. Il calcio è uno sport di squadra, ragazzo!

L'ALLENATORE

RAFFAELE 6,5 - Turnover giusto e legittimo, come cambiare le lenzuola dopo una settimana. La panchina è lunga e le rotazioni potrebbero essere l'arma segreta, come avere un mazzo di carte truccato al poker. Quattro vittorie su quattro è un inizio che neanche i più ottimisti si aspettavano. Ma come dice il saggio: "È solo l'inizio", e noi granata sappiamo che il bello deve ancora venire.

I TIFOSI GRANATA: VOTO 10

Resistono con più tenacia di un'unghia incarnita e più fede di un pellegrino scalzo sulla Via Francigena. Quattro vittorie consecutive e già sognano la Serie A, che è come vincere 10 euro al gratta e vinci e iniziare a guardare ville su Internet. Ma questa è la bellezza del tifo granata: sognare sempre, soffrire spesso, esultare raramente, ma quando capita... che goduria!

E così, mentre la Bersagliera continua a stupire più di un mago che tira fuori conigli dal cappello, noi prendiamo fiato fino alla prossima battaglia, pronti a soffrire ancora se necessario. Perché amare la Salernitana è come mangiare peperoncino piccante: brucia, fa lacrimare, ma ormai siamo dipendenti e non possiamo più farne a meno!

Forza Salerno, che la scaramanzia sia sempre con noi!

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 18 settembre 2025 alle 13:00
Autore: Giovanni Santaniello
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