Raffaele Biancolino è uno dei tanti calciatori che ha incrociato la propria carriera tra Salerno e Avellino. Salerno, per l'appunto, e non la Salernitana, come egli stesso ha tenuto a precisare all'indomani del suo addio alla città dopo la vittoria del campionato di Serie D con l'allora Salerno Calcio, nel primo anno di proprietà (occhio ai termini) del duo Lotito - Mezzaroma.

Biancolino, tuttavia, al di là della parentesi salernitana, è una delle icone dei "cugini" biancoverdi con 121 presenze e 52 reti all'attivo con la maglia dei lupi. Al di là del campo, a Salerno non viene ricordato positivamente per via del suo atteggiamento ostile e sopra le righe nei confronti di una piazza che ha sempre sentito come rivale.

Infatti, il "Pitone" ha lasciato un ricordo agrodolce a Salerno dal punto di vista sportivo. Se da un lato, che piaccia o no, è stato uno dei trascinatori della squadra di Perrone verso il professionismo, non si può dimenticare quando, qualche anno prima, aveva segnato da avversario all' "Arechi" mimando un gesto molto poco sportivo alla "Curva Sud". Ai tempi del suo sbarco a Salerno si giustificò maldestramente dicendo che in quella occasione stava soltanto baciando uno dei tatuaggi sul suo avambraccio.

Nel derby dello scorso ottobre, nelle vesti di dirigente accompagnatore dell'Avellino, è intervenuto nell'accenno di rissa che si è verificato sul terreno del "Partenio - Lombardi" dopo il gol di Minala, agendo d'istinto per difende i colori a cui è affezionato. Domenica tornerà all' "Arechi" e saranno certamente fischi per lui, per una persona che ha fatto bene a Salerno, ma solo alle statistiche.

Sezione: News / Data: Mer 07 marzo 2018 alle 14:00
Autore: Enrico Volpe
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