Di seguito la toccante lettera di un tifoso granata pubblicata dal sito Salernonotizie:

"Questa volta, davvero, la penna ha indugiato, ma poi, leggera come un sospiro, ha compreso che l’obiettivo  era quello di offrire, senza enfasi, uno sguardo, sincero ed appassionato, nei confronti della Salernitana.

Ebbene, nel corso degli anni, tra le varie categorie, le dirigenze, gli allenatori, i calciatori, i “manager” e quant’altro, non si è mai smarrito, tra gioie e dolori, l’attaccamento verso i colori granata, pur tra divisioni e la voglia di protagonismo, oramai, sempre più invasiva negli spazi del nostro vivere quotidiano.

Potremmo, anche, distinguere, sommessamente, gli “ultras” dai tifosi, perché i primi, dall’origine, hanno trasformato il tifo in uno stile di vita, dove l’appartenenza al gruppo e la fedeltà alla “curva” sono centrali e la mentalità “ultras” si basa su concetti come lealtà, fedeltà, spirito di comunità e senso “d’identità”.

I tifosi, invece, sostengono, con il loro tifo, la squadra del cuore, ma non vanno “oltre”, anche come filosofia di Vita. Ed il calcio, con la sua imprevedibilità, tra vittorie e sconfitte, anche oltre il novantesimo, è l’esatta metafora della Vita o viceversa. Emblematica, al riguardo, la frase di Carmine, il “Siberiano”, il quale ripeteva che la “Salernitana è nostra ed è la nostra Vita……”.

E le nostre Esistenze, tra successi ed insuccessi, amori, malattie, attività lavorative, professioni, lontananze e riavvicinamenti, sono sempre state attraversate dalla Salernitana. Quando, in età giovanile, il quartiere era un “recinto” da scavalcare e la città offriva poche attrazioni, la Salernitana diventava, davvero, un’ancora di salvezza. Ti accompagnava durante la settimana, ti coccolava, ti proteggeva dalle ingiustizie e dagli inganni del “tempo” e ti sentivi, anche tu, partecipe e figlio di Salerno.

Perché, poi, la nostra città, a volte, dimentica i suoi “figli”, ma questo non accade in Curva e nei confronti di coloro che hanno vissuto per la Salernitana, mascherando, con la “stazza” imponente, anche, le fragilità di ogni Essere Umano.

Probabilmente, come accade ad alcuni amori, dopo “giri” immensi, anche le Persone, come Carmine, il “Siberiano”, ed altri ancora, non muoiono mai del tutto, quando vivono nel ricordo di quanti li hanno conosciuti ed apprezzati.

E, così, il coraggio sorgeva con l’alba, accompagnando ed illuminando le giornate. Ma sapevi che la paura aspettava il buio e non mancava, mai, al suo appuntamento. Il dolore affiorava e ti impediva di attraversare, serenamente, la notte. E aspettavi, in silenzio, la luce del nuovo giorno, Ad attenderti, senza tradirti, con il suo “cencio” granata, c’era sempre Lei, paziente ed eterna, tra le “miserie” umane. Ed anche per questo, dovunque andiamo, portiamo sempre nel cuore la Salernitana.

Un tifoso granata, Antonio Montuori

Sezione: Tifo granata / Data: Gio 20 novembre 2025 alle 17:30
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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Caporedattore dal 2024
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