Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Paolo, tifoso granata residente a Eboli e che, da sempre, segue la Salernitana. Attraverso la nostra redazione ha inteso esprimere il suo malcontento annunciando la volontà di non sottoscrivere l'abbonamento dopo 50 anni di carnet a scatola chiusa. Si spera che le sue parole possano far breccia nel cuore della società:

"Sono un tifoso della Salernitana dai tempi del Vestuti, uno di quelli che oggi veste di granata i nipoti appena nascono e che ha un figlio in America che quotidianamente si informa sulle vicende della nostra squadra del cuore. Ho fatto trasferte nei posti più impensati, ripartendo dalla D con l'entusiasmo di un ragazzino perchè mi identificavo in quel progetto che stava nascendo. Insieme ad una decina di amici non ho mai smesso di seguire la Salernitana (perchè quella era la Salernitana, al netto di chiacchiere da bar), al punto da attendere l'uscita dei calciatori all'esterno del Volpe anche quando l'allenamento a porte chiuse e il termometro segnava 38 gradi. Ero a Budoni, a Sora, a Guidonia e piansi quando Iannarilli parò il rigore che valse il ritorno in C2.

Ricordo ancora l'abbraccio con gli amici fraterni quando Prontera fischiò la fine di Salernitana-Barletta e fu un rammarico non godere dal vivo la cavalcata di Castori pur riconoscendo che lo stadio chiuso fu un fattore positivo visto che l'ambiente era contro la miglior società di sempre. Quella che i tifosi con i capelli bianchi -e che ricordano i tempi in cui si pignorava l'incasso per pagare l'arbitro - non ha mai fischiato, prendendo le distanze da una minoranza rumorosa che davvero pensava che la multiproprietà fosse problema e non soluzione. Oggi, mi regalassero l'abbonamento, resterei a casa. E non solo per qualche acciacco dovuto all'età. Vedo i miei figli e i miei nipoti che non vedono l'ora di essere sugli spalti. Io, per la prima volta dopo 70 anni, ho vissuto con totale indifferenza la prima amichevole stagionale e a stento ho letto il calendario quando è stato pubblicato.

Non è un problema di categoria. Giarre, Licata, l'invasione col Potenza, lo scandalo di L'Aquila, lo 0-0 col Taranto, i decenni in C quando si partiva come favoriti e a ottobre eravamo già fuori da tutto...figuriamoci se mi può spaventare la Lega Pro! Ma non mi identifico più in questa proprietà. Promesse non mantenute, illusioni su illusioni, allenatori e dirigenti esonerati, cedere prima di acquistare anche oggi che si dovrebbe formare una squadra fortissima. Persino Raffaele si è esposto pubblicamente pur di dire che qualcosa non va, smentendo quanto aveva dichiarato Milan mezz'ora prima raccontando con disarmante disinvoltura due retrocessioni di fila.

Pensare che arrivino gli ultimatum del Cerignola, che i ds debbano mandare via Njoh per prendere un ragazzino di belle speranze, che in A ci siamo presentati con Stewart, Ikwuemesi, Pasalidis e Pellegrino e con Liverani in panchina, che a Bergamo prendevamo 8 gol e ci fu il teatrino Nicola sì-Nicola no è una mortificazione, come la maglia bianca nel derby in casa col Napoli, i 45 euro in curva per i bambini quando all'Arechi venivano le grandi (meglio l'incasso che fidelizzare i giovani, no?) e pseudo professionisti che si filmano all'interno di quello stadio che è casa nostra offendendoci in tutti i modi. Siamo a 10 giorni dall'inizio del campionato, dopo quella serata drammatica contro la Sampdoria, e manca ancora mezza squadra. Nemmeno in C siamo destinati a dominare, è evidente che noi salernitani siamo nati per soffrire.

Io auspico due cose. Un cambio ai vertici societari, perchè lo strappo mi sembra insanabile. A meno che non inizino ad investire milioni di euro riportandoci dove ci hanno preso.  E poi le scuse pubbliche di tutti a quei romani che, con i loro modi e qualche espressione evitabile, ci hanno fatto vedere 10 anni vincenti imbattendosi nelle critiche continue della tifoseria, di parte di giornalisti (saliti poi vergognosamente sul carro, ma chi ama non dimentica! I social sono altra cosa) e di chi ringraziava Gravina in quell'estate del 2022 credendo alle fesserie su Della Valle. Dopo oltre 50 anni non farò l'abbonamento, non sarò allo stadio. Non c'è nè rabbia, nè rancore ma profonda tristezza.

Questi signori sono stati capaci di farci allontanare dalla Salernitana e, come me, altre decine e decine di tifosi che hanno fatto la storia a stento conoscevano il risultato a fine gara. Salerno - o, meglio, i veri appassionati - è ferita nell'orgoglio non per la B o la C, ma perchè non c'è cuore in quello che si fa. E gli abbonamenti andavano quasi regalati dopo averci fatto vedere questi spettacoli che, grazie a Lotito, avevamo dimenticato".

Sezione: News / Data: Mer 13 agosto 2025 alle 16:30
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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