Un weekend di fuoco. E non per colpa delle temperature. Prima la sconfitta rimediata contro lo Spezia con il conseguente mancato accesso ai playoff, poi le esternazioni di Lotito che hanno fatto il giro del web e infine sabato pomeriggio le dimissioni presentate da Ventura. Sono state ore a dir poco frenetiche in casa Salernitana. Ma non è la prima volta. Anzi. Gli anni passano e le stagioni di Serie B continuano a non regalare grandi gioie alla piazza granata. Neppure l'entusiasmo e le capacità dell'ex ct hanno ribaltato lo scenario, e così dopo appena un anno è già tempo di dirsi addio: "Una decisione che a essere sincero mi ha sorpreso, non mi aspettavo questo epilogo il pensiero di Vincenzo Torrente, ex tecnico della Salernitana -. A mio avviso, poi, ha fatto un buon lavoro, mi spiace per il suo addio".

Le parole di Lotito dette nel video che è circolato nelle ultime ore quanto possono aver inciso nella scelta di Ventura?

"Non ho visto il video ma ho avuto solo modo di leggere quelle che sarebbero state le sue dichiarazioni, è chiaro che se tutto rispecchia alla perfezione allora comprendo Ventura e certamente tutto ciò avrà inciso e non poco. Per un allenatore non è piacevole sentire determinate parole, ancora di più se hai l'esperienza di Ventura".

Ma quanto è complicato avere a che fare con un presidente come Lotito?

"Non ho mai avuto problemi con il presidente durante la mia esperienza in granata, forse sono stato fortunato. Con me mai un diverbio e mai nessuna questione particolare, certo mi ha mandato via ma questo fa parte del calcio. Ma anche dopo l'esonero ho sempre avuto un buon rapporto con Lotito".

Quindici avvicendamenti in nove stagioni vissute tra Serie D e Serie B, numeri che significano cosa?

"Che ci vuole programmazione e che bisogna dire alla piazza quali sono i reali obiettivi. Fa specie questo dato perché con la Lazio invece la gestione è differente, ma bisogna capire che sono due contesti diversi e due categorie diverse. Detto questo, però, bisogna comunque tenersi stretti Lotito e Mezzaroma, perché nel calcio di oggi ci sono poche proprietà come quella granata. Comprendo la delusione attuale, ma in questi anni sono state fatte anche ottime cose. E poi sono convinto che prima o poi, speriamo prima, porteranno la Salernitana in Serie A".

Per molti, se non per tutti, il mancato accesso ai playoff della Salernitana va considerato come un fallimento, è la giusta considerazione?

"Per me la Salernitana non aveva una squadra importante, certo poteva raggiungere i playoff e non averlo fatto lascia una giusta delusione. Capisco. Al tempo stesso, però, mi piacerebbe capire con quali criteri viene giudicato l'operato di Ventura, non dimentichiamoci che in organico c'erano giocatori sì di valore ma comunque provenienti da retrocessioni di Lega Pro e di Serie B. Sono aspetti che non vanno sottovalutati".

Negli ultimi anni tante realtà, sia più piccole ma anche più grandi, sono riuscite a raggiungere determinati traguardi, perché per la Salernitana invece è così complicato?

"Perché Salerno è una piazza ambiziosa che vuole vincere, che ha fame e voglia di vedere il grande calcio. Per cui può diventare il tuo grande alleato o anche un problema, perché non ti perdona quasi nulla. Ma ovviamente per vincere servono poi calciatori di personalità, che abbiamo qualità tecniche e caratteriali. In questi anni di B in alcuni casi sono stati presi giocatori simili, ma poi il problema è farli diventare squadra".

Avere appena 11 calciatori di proprietà può essere un bene o un male in vista della prossima stagione?

"Difficile dirlo così su due piedi, dipende dalla famosa programmazione e dall'impronta che potrà e vorrà dare il futuro allenatore. Mi auguro che già la stagione prossima la Salernitana possa essere competitiva non per i playoff bensì per la promozione in Serie A".

Sezione: News / Data: Dom 02 agosto 2020 alle 19:30 / Fonte: il Mattino
Autore: TS Redazione
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