Sul tavolo della Federazione Italiana Gioco Calcio due faldoni di documenti, tra cui un parere pro veritate dell’avvocato di Salerno Rino Sica richiesto dalla Salernitana in merito alla compatibilità del trust rispetto all’articolo 16 bis delle Norme federali interne alla Figc, per certificare che gli attuali possessori del club granata, Claudio Lotito e Marco Mezzaroma, intendono vendere la società rispettando le regole della Federcalcio che non ammettono la multiproprietà attualmente esistente perché il primo è patron della Lazio ed il secondo a lui cognato incompatibilmente con il divieto di parentela fino al quarto grado. In caso di via libera al trust, tra i paletti imposti-proposti vi sarebbe anche l’affidamento ad una società specializzata di valutare la cifra per la vendita e di indicare i tempi per la cessione compresi in una forbice al massimo tra i tre ed i sei mesi. Tempi ristretti. A nove giorni dalla scadenza del termine perentorio del 25 giugno, imposto dal Consiglio federale dello scorso 11 maggio per cedere forzatamente la società granata, gli attuali proprietari restano in attesa di una risposta ufficiale dall’ufficio legale della Figc soprattutto in merito alla soluzione del trust attualmente preferita a quella della cessione delle quote di maggioranza ad un imprenditore o a un gruppo di investitori anche tramite un Fondo estero.

Parere pro veritate. A sostenere la tesi del trust proprio il parere scritto e motivato per conto della Salernitana da parte dell’avvocato Rino Sica che ne ha prospettato l’astratta ammissibilità, in attesa di un parere favorevole da parte della Figc, anche in riferimento all’estraneità per il futuro del controllo societario da parte di Lotito e Mezzaroma che attualmente, invece, sono i proprietari del club entrambi al 50% rispettivamente tramite Omnia Service (socio unico al 100% è Enrico Lotito, figlio di Claudio, e la società appare tra le “parti correlate” legata alla Lazio nel bilancio biancoceleste) e Morgenstern (a sua volta al 100% posseduta dalla Memini il cui azionariato è suddiviso tra Marco Mezzaroma (55%), la sorella e moglie di Lotito Cristina Mezzaroma (40%) e il padre, Gianni Mezzaroma (5%)). Mediazione Figc. Il presidente federale Gabriele Gravina, che proprio lunedì mattina ha sottolineato come «non saranno ammesse furberie o scorciatoie sulla cessione della Salernitana» pare propenso al dialogo con i rappresentanti del club con cui potrebbe essere condiviso anche il nome del trustee ossia della persona che dovrà amministrare la società in attesa della cessione. Si tratterebbe, pertanto, di un sogetto al disopra delle parti e, soprattutto, di ogni sospetto in considerazione che terzi sono interessati aspirando a partecipare al prossimo campionato di A cui i granata sono stati ammessi con il secondo posto in classifica nell’ultimo torneo di serie B.

Di fatto Gravina vuole evitare ricorsi alla giustizia sportiva sia della Salernitana, in caso di no alle soluzioni prospettate, che del Benevento, retrocesso dalla A, e del Cittadella sconfitto dal neo promosso Venezia nella finale playoff di B valida per l’ammissione alla massima categoria. Stretta finale. Ora tutti hanno fretta di trovare una soluzione. E continuano, pertanto, i colloqui fra le parti interessate. Un iter iniziato lo scorso 10 maggio, con la Salernitana promossa in Serie A dopo il pareggio a Pescara nell’ultima gara della stagione regolare di B, e che dovrà concludersi assolutamente entro il prossimo 25 giugno. Ma Lotito e Mezzaroma, con il pool di consulenti in contatto con i legali della Figc, sperano di fare prima. E, magari, di rompere ogni indugio sul trust, con la cessione diretta della Salernitana a chi si presenterà soldi alla mano e con garanzie concrete di poter gestire in Serie A la squadra del cuore di migliaia di sportivi.

Sezione: News / Data: Gio 17 giugno 2021 alle 10:30 / Fonte: La Città
Autore: TS Redazione
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