L'ultima boccata d'ossigeno è arrivata il 10 marzo: la Lega B ha inviato alla Salernitana un bonifico di un milione di euro. Si tratta dei contributi che di solito i club ricevono a ridosso della scadenza degli stipendi. La Salernitana, alla stregua delle altre società cadette, ha infatti utilizzato l'incasso per il pagamento delle spettanze di gennaio e febbraio ai propri calciatori, fissato il 16 marzo. L'elargizione della Lega è l'ultimo «alito di vento» prima del grande gelo e della chiusura dei rubinetti, conseguenza del coronavirus. Il fardello degli oneri fiscali e contributivi è stato in qualche modo alleggerito nel senso di rinviato, posticipato , il Governo ha consentito di allungare l'orizzonte delle società di calcio di un ulteriore mese e l'Irpef da versare, insieme alle ritenute, matureranno il 16 aprile. Il problema, però, comune a tutti, è la liquidità: se il pallone è fermo, non c'è appeal, non c'è prodotto, si azzerano gli investimenti.

GLI SPONSOR - A proposito di sponsorizzazione, la Salernitana che non ha ancora legato un marchio commerciale alla propria maglia (è accaduto, invece, per i pantaloncini ed i calzettoni), è stata ammessa al passivo del fallimento dell'azienda Seleco, il main sponsor della stagione sportiva 2018-2019. Il club granata attende di recuperare circa 50mila euro, cioè l'equivalente delle mensilità non incassate nei primi 4 mesi della scorsa stagione, fino a dicembre 2019. Il danno è enorme soprattutto per la Lazio: la società capitolina presieduta da Claudio Lotito batte cassa per 6 milioni di euro. Alla Salernitana spetta un «gruzzolo» ma di questi tempi è tutto grasso che cola. Ammessa al passivo del fallimento, la società granata dovrà adesso verificare in quale misura le potrà essere riconosciuto il credito vantato. Non è, infatti, un creditore privilegiato e in prima linea tra quelli che attendono di essere ristorati ci sono innanzitutto gli ex dipendenti di Seleco, poi i professionisti, i contribuenti, gli artigiani.

IL BOTTEGHINO - In attesa che il campionato si spera riprenda il proprio corso, è sempre più fondato il sospetto che lo stadio Arechi in formato fortino non possa più avere tifosi pronti a «difenderlo», perché le porte chiuse potrebbero continuare ad essere una necessità. Non fa salti di gioia il cassiere, soprattutto alla luce dei soldi, magari «pochi ma sicuri», che i tifosi della Salernitana avevano garantito alla stagione agonistica attraverso l'acquisto dei biglietti per le gare casalinghe. È stato ultimato il report degli incassi da settembre a dicembre 2019. Il totale netto, dunque il guadagno per la Salernitana già depurato di iva sui biglietti, iva su rateo abbonamenti, Siae e corrispettivo del 5,50 da versare al Comune di Salerno in forza della convenzione d'uso dello stadio (che scade il 30 giugno e che potrebbe essere prorogata d'ufficio) è stato di 564mila euro. Oggi sono un lontano ricordo i proventi da botteghino del derby contro il Benevento: il 16 settembre, sono stati incassati 272mila euro lordi. Fu l'evento d'inizio campionato, la partita esaltante, quella con il pienone nelle curve. Quella della promessa di Ventura ai tifosi che per la prima volta si confrontavano con una rivale più forte, anzi già grande, cioè già sbocciata: «Se avrete pazienza di aspettarci, noi ritorneremo». Proprio il derby è la prima partita del report: il totale lordo di otto partite di campionato, dal 16 settembre al 26 dicembre 2019, è stato 643mila euro. Dopo la sfida con il Benevento, l'incasso più ricco del periodo autunnale è stato quello di Salernitana-Frosinone: 107mila euro. Il più basso, invece, quello in occasione della partita del gelo, della contestazione: appena 39mila euro incassati per Salernitana-Crotone. Il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano e del risveglio di Djuric, 71mila euro di incasso per Salernitana-Pordenone.

Sezione: News / Data: Mar 31 marzo 2020 alle 21:30 / Fonte: il Mattino
Autore: TS Redazione
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