Quando in settimana abbiamo rimarcato che fosse una sfida tra Davide e Golia e che il cammino della Salernitana non va valutato in proiezione primo posto, ma rispetto al vantaggio sulla nona e sulla quintultima, qualcuno ha detto che stavamo esagerando, che mettevamo le mani avanti o addirittura che destabilizziamo l'ambiente. Ci manca solo di essere iscritti al partito dei gufi (quelli che sono risorti ieri dopo mesi di silenzio) e potremo dire di averle lette tutte. Battute a parte, chi ci legge con attenzione e in buona fede sa bene che non ci siamo mai esaltati quando i granata erano primi in classifica: ci siamo goduti il momento, ci siamo emozionati dopo la vittoria a Venezia o per un Natale da primi della classe, ma eravamo ahinoi convinti che, alla lunga, senza qualità non si  va da nessuna parte e che 31 punti fossero già un traguardo miracoloso per una squadra più debole della passata stagione. L'Empoli, preso singolarmente, può potenzialmente dare cinque gol a tutti. Esterni bassi che spingono per davvero e non sono dei difensori aggiunti, tre centrocampisti di qualità assoluta, esce La Mantia ed entra Matos, Mancuso non è nemmeno un titolare inamovibile e ha segnato già 10 gol, senza dimenticare i tanti giovani anche di proprietà che rinforzano l'organico ogni anno e che certo non vengono solo dalla Lazio. 

Il 5-0 di ieri non cambia più di tanto la classifica (mal che vada saremo quinti, battendo Pescara e Reggina la Salernitana si ritroverebbe tra secondo e terzo posto e potrà parlare di un grande girone d'andata), ma ha fatto emergere tutti i limiti di una rosa che necessita come il pane di due terzini titolari, un grande centrocampista e un bomber da doppia cifra, considerando la costante involuzione di Tutino. Viceversa già qualificarsi per i playoff sarebbe una impresa titanica. Perso anche il "bonus classifica": secondi a -3 dalla vetta si poteva essere appetibili per giocatori di un certo livello, dopo uno 0-5 e con una piazza in fibrillazione diventa tutto più complicato e c'è il rischio concreto di virare sugli esuberi laziali. Ad ogni modo aver vinto solo due scontri diretti imbattendosi in brutte figure con Spal, Brescia, Monza ed Empoli fa capire che ci sono dei limiti evidenti rispetto ad una concorrenza quanto mai agguerrita. L'Empoli era di un altro pianeta, lo ribadiamo, ed è molto più forte di Boateng e compagni. Ma con 2-3 innesti di spessore....si perdeva lo stesso, presumibilmente, ma non ci sarebbero stati rimpianti. 

Sezione: News / Data: Lun 18 gennaio 2021 alle 12:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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