Come può una squadra che gioca davanti a un pubblico caldo come quello dell'Arechi perdere tante partite in casa e approcciare con tale atteggiamento nella sfida del 22 giugno contro la Sampdoria? Lecito porsi questo interrogativo. Qualche tempo fa lo chiedemmo a un grande ex granata, quel Giuliano Melosi che incarnava in pieno lo spirito della torcida granata e che ha raccontato un aneddoto che fa riferimento alla gara del dicembre 1999 col Vicenza. Un pomeriggio vietato ai deboli di cuore:

Cosa ricorda di quel Salernitana-Vicenza 3-2?

"Personalmente è uno dei ricordi più belli della mia carriera. Possiamo collegarci al discorso di prima sul pubblico. Nel primo tempo, contro una corazzata, andammo in grossa difficoltà. Tornammo negli spogliatoi sullo 0-2, tra i fischi assordanti di tutto lo stadio e con la consapevolezza che il risultato poteva essere addirittura più rotondo. Nella ripresa rigore per noi e 1-2.

Attaccavamo sotto la curva, da quel momento l'Arechi spingeva in modo impressionante. Per farmi sentire dai miei compagni dovevo urlare, tornai a casa senza voce. 2-2 di Guidoni e la Sud che tifava con ancora maggior forza. La vincemmo, fu l'apoteosi per una squadra composta da tanti giovani di valore che avevano solo bisogno di avvertire la fiducia dei veterani. Ecco, questi aneddoti sintetizzano quanto affermato prima: l'Arechi che spinge è tanta roba e può fare la differenza, ma la scintilla parte da noi con un approccio feroce nel secondo tempo".

Sezione: Pillole di Storia / Data: Sab 05 luglio 2025 alle 19:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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