I campionati non si vincono sulla carta e spesso il torneo di Lega Pro ha riservato sorprese incredibili. Basti pensare che, negli ultimi anni, realtà come Lecco, FeralpiSalò, Carrarese e Sudtirol sono riuscite a centrare il salto di categoria sbaragliando una concorrenza agguerritissima. Parallelamente ci sono piazze del calibro di Arezzo, Foggia, Crotone, Vicenza, Perugia, Ascoli e Ternana che stanno facendo fatica a tornare in cadetteria, lo stesso Avellino ha impiegato diversi anni per calciare nuovamente un palcoscenico prestigioso come quello di serie B.

Fatta questa doverosa premessa, riteniamo comunque che sia obbligo morale da parte della società capitanata da Danilo Iervolino quello di allestire un organico super competitivo, in grado di vincere a mani basse un girone molto complesso dal punto di vista ambientale, ma in buona parte modesto sotto l'aspetto tecnico. Il Benevento ha una buona squadra, il Trapani ha investito pur partendo da -8 e il Casarano sta investendo pur essendo una neopromossa che arriva dalla D. Ma nulla impedirebbe ai granata di fare la voce grossa se ci fossero investimenti importanti e concreti.

L'unica eccezione è rappresentata dal Catania. Società che, nelle ultime due stagioni, ha investito milioni e milioni di euro e che ha deciso di rilanciare ancora senza aggrapparsi ad alcun tipo di alibi. In C non ci sono introiti e poteva essere legittimo, da parte del proprietario, vivere un campionato d'assestamento senza spese folli e con l'equilibrio finanziario anteposto alla competitività dell'organico.

E invece, ad oggi, i rossoblu hanno una squadra che potrebbe ben figurare anche in B. Donnarumma e Casasola sono esterni ottimi per la categoria, il tandem Di Gennaro-Ierardi è tra i più forti della Lega Pro e garantisce esperienza, fisicità e personalità in retroguardia. Con l'arrivo di Aloi (accostato anche alla Salernitana, ma non c'è stata mai alcuna richiesta ufficiale) anche il centrocampo ha fatto un enorme salto di qualità, anche grazie alle riconferme di Marson e dell'ex capitano granata Francesco Di Tacchio.

Sulle fasce altre due vecchie conoscenze della Bersagliera: Jimenez (forse ceduto a titolo definitivo con troppa disinvoltura) e Cicerelli, capocannoniere dello scorso campionato nel girone B  pur non essendo propriamente un attaccante. E in avanti l'arrivo di Forte ha aggiunto quelle caratteristiche che mancavano ad un reparto già di livello con Lunetta e Rolfini. E in panchina c'è Domenico Toscano, uno di quelli che ha vinto più volte la C tra gli allenatori in circolazione.

E la Salernitana? In difesa manca un centrale di piede mancino rapido ed esperto. Capuano consentirebbe di presentarsi ai nastri di partenza con una retroguardia di spessore assoluto, ma ad ora le parti sono lontane e c'è un certo Ferrari che aspetta una chiamata per capire se ci siano i presupposti per ritornare. In mediana Varone è un buon elemento per la C, idem De Boer che però non è mai stato un titolare inamovibile e Capomaggio dovrà reggere pressioni totalmente differenti rispetto a quelle di Cerignola. Servirebbero, insomma, un titolarissimo e una valida alternativa al terzetto attuale, oltre quel Tascone che è promesso sposo da metà luglio.

E in avanti? Lì effettivamente si può stare abbastanza tranquilli. Liguori, al netto di tutto, è una garanzia e il tandem Inglese-Ferrari è già più forte della coppia Cerri-Raimondo che qualcuno pensava potesse salvare la Salernitana. Anche Achik può dare un contributo da seconda punta e siamo curiosi di vedere all'opera Knezovic. Una ciliegina sulla torta, però, non guasterebbe. Perchè la stagione è lunga e le alternative devono essere allo stesso livello dei protagonisti principali. Manca ancora l'esterno destro titolare, mentre a sinistra la Salernitana è piuttosto coperta. Idem in porta, con Donnarumma che è stato innesto sottovalutato. Ma per colmare il gap col Catania servono ancora 3-4 innesti di qualità estrema.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 10 agosto 2025 alle 19:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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