Si sta parlando tanto in questi giorni delle difficoltà economiche della società che, al netto delle parole di circostanza, continua in modo evidente a legare il mercato in entrata a quello in uscita. Siamo ovviamente tutti d'accordo che gli ingaggi di determinati calciatori siano insostenibili per la categoria, soprattutto per il rendimento avuto in questi anni e per lo scarso attaccamento alla maglia palesato in più circostanze. E siamo assolutamente sulla stessa linea del ds Faggiano che vuol fare tabula rasa bonificando lo spogliatoio, per usare un termine caro all'ex Gianluca Petrachi.

Tuttavia, pur sposando al 150% la battaglia di Iervolino rispetto a diritti e doveri che sono sempre e solo a favore degli atleti, riteniamo che non esistano albii di nessun genere e che la tifoseria non possa essere ulteriormente penalizzata in termini di progetto sportivo in virtù degli errori del passato. Vigorito, a Benevento, in tempi passati spendeva milioni e milioni di euro ogni anno per tentare la scalata alla B eppure, pur perdendo praticamente quasi sempre i playoff, a giugno rilanciava senza scusanti e con parole al miele per i tifosi. Alla lunga è andato due volte in A, rimettendo un po' a posto i bilanci.

Del Catania abbiamo già detto: biennio di investimenti da categoria superiore, nessuna promozione in B (anzi, senza coppa Italia avrebbe rischiato di retrocedere), ma anche stavolta la proprietà ha rilanciato alla grande allestendo una rosa sulla carta in grado di raggiungere la salvezza in cadetteria. Aloi e D'Ausilio sono due super top per la categoria, mentre qui hanno atteso 25 giorni per un Primavera del Sassuolo. 

E allora ribadiamo il nostro appello affinché si ragioni anzitutto con l'orgoglio. Iervolino ha la possibilità di trasformare fischi in applausi, di riportare la Salernitana dove l'ha presa nel 2022, di riempire di nuovo uno stadio che sarà tristemente vuoto se non cambierà il modus operandi. Sta a lui capire che, a costo di perderci qualcosa quest'anno, vincere la C è l'unico modo per iniziare a mettere a posto le cose sotto il profilo economico. Prima o poi Maggiore, Lovato, Daniliuc e Sepe andranno via, ragion per cui ha senso investire già da ora senza aspettare che si materializzino le cessioni. O si vuol vivere un altro campionato mediocre?

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 13 agosto 2025 alle 14:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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