Passano le ore, cresce la tensione. Siamo entrati nella settimana decisiva, quella che deciderà il destino della Salernitana. In città non si parla d'altro, basta camminare per le strade di Salerno e provincia per percepire l'ansia di un pubblico che ha voglia di vivere in simbiosi con la squadra del cuore i 180 minuti forse più importanti di sempre.

La sensazione è che l'ambiente granata sia più preoccupato per fattori esterni che per l'aspetto meramente tecnico, visto che ci si sofferma su svariate tematiche che scatenano i social: gli arbitraggi, i risultati a sorpresa maturati sugli altri campi, il peso specifico dei dirigenti della Samp, la spinta di uno stadio che incide almeno quanto l'Arechi. Si parte, però, dall'argomento arbitri. Nelle ultime settimane, infatti, la Salernitana ha subito una lunga serie di torti e la gente auspica la designazione di un fischietto esperto, con le spalle larghe, che non si faccia involontariamente condizionare dal blasone dei blucerchiati e da un ambiente da brividi e nettamente di categoria superiore.  

Proprio per questo la tifoseria organizzata ha alzato preventivamente la voce in tutte le sue componenti, inviando un comunicato non solo agli organi di informazione, ma anche all'AIA, alla FIGC e alla LEGA B. Una sorta di dossier contenente l'elenco dettagliato dei vari episodi che hanno condizionato il cammino della Bersagliera, con annesso messaggio finale:

"Non chiediamo favori, ma equità. Stanno succedendo troppe cose strane ed è necessario vigilare per salvaguardare la passione della gente e la regolarità del campionato. Invitiamo la società della Salernitana ad essere presente e a stare con gli occhi aperti, ci chiediamo che fine abbia fatto Petrucci che ha carisma ed esperienza per incidere proprio in questa fase".

C'è chi, invece, ha inviato sempre all'AIA una sorta di elenco di tutti gli errori a danno della Salernitana: rigori non dati (Torregrossa a Mantova il più eclatante), gol annullati (fa rabbia quello di Hrustic a Catanzaro), reti irregolari degli avversari (la prima dello Spezia a Salerno) e una distribuzione dei cartellini ritenuta non sempre equa. E poi, appunto, la situazione della Samp, iscritta con un monte debiti non indifferente e ora rappresentata - al netto delle smentite ufficiali - da persone che sono nel calcio da una vita e che hanno enorme personalità rispetto a chi, come Iervolino e Milan, è nell'ambiente da tre anni e non ha costruito certo rapporti cordialissimi con tutte le istituzioni.

E ancora il pubblico: Marassi sarà una bolgia, con 30mila spettatori e un clima incandescente che avrà un impatto significativo sulla gara. La Salernitana ha la personalità giusta per affrontare quest'esame? E' consapevole che una sconfitta potrebbe significare retrocessione anche se si vincesse col Cittadella? Insomma, passano le ore e la tensione si taglia a fette. E guai a dimenticare che, sulla carta, l'organico dei liguri è nettamente superiore a quello della Salernitana.

E infine i risultati a sorpresa. Nessuna malafede, intendiamoci. Ma nessuno si sarebbe aspettato che la Reggiana apparentemente in caduta libera vincesse tre gare di fila, trascinata da quel Gondo che ancora oggi avrebbe fatto comodo ai granata. Il 2-1 sullo Spezia ha fatto saltare tutti i calcoli e le tabelle, al punto che gli amaranto hanno superato la Bersagliera. E poi il 2-2 interno del Catanzaro con la Samp, con la rete di Coda nata da un errore in impostazione da parte di Petriccione. Quella costruzione dal basso che fa venire l'orticaria a Castori, tanto per intenderci. Insomma, c'è tanta carne a cuore. Ma la responsabilità è sempre della proprietà: in questa situazione non dovevamo proprio trovarci!

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 06 maggio 2025 alle 12:30
Autore: Gaetano Ferraiuolo
vedi letture
Print