Un clima di incertezza e di caos regna sovrano negli ambienti del tifo granata. Contro chi si giocherà? Quando? E' giusta la scelta degli ultras di disertare in segno di sdegno e di protesta contro decisioni che, per tanti, sono state scritte a tavolino per aiutare la Sampdoria? La redazione di TuttoSalernitana ha interpellato in merito l'ex centrocampista Francesco Montervino, in granata dal 2009 al 2014. Ecco le sue dichiarazioni:

Che idea si è fatto di un calcio che promette cambiamenti e che poi non cambia mai?

"Secondo me il calcio ha provato e sta provando a cambiare, ma poi ci si imbatte nella burocrazia e in quei processi politico-sportivi che non favoriscono un salto di qualità di un sistema hce ha bisogno di ritrovare credibilità, altrimenti la gente si allontana dagli stadi. Quello che sta succedendo in queste settimane dà dispiacere a chi fa parte di questo mondo da una vita e vorrebbe parlare soltanto di calcio giocato e non di altre situazioni".

Come crede che andrà a finire questa spinosa vicenda che riguarda la serie B?

"A volte siamo bravi a complicarci la vita, bisognerebbe semplificare le cose e applicare le regole in tempi rapidi e senza ridursi all'ultimo come accaduto in questo momento. E' obbligatorio essere più attenti e severi sin dal momento delle iscrizioni ai campionati, non è possibile che il Brescia sia indagato per cose presumibilmente avvenute a febbraio e si annullano i playout a metà maggio, con una squadra che stava preparando la partita contro il Frosinone per conquistare un obiettivo importantissimo. F24, crediti di imposta, acquisizioni di crediti presso altre aziende...tutto va semplificato".

In pochi stanno sottolineando che i calciatori sono le vere vittime di questa situazione...

"Sono assolutamente d'accordo. Si allenano senza conoscere date, orari e avversari, gli vengono annullate partite 24 ore prima della disputa e poi saranno i primi colpevoli se dovessero retrocedere. Vi sembra giusto? Poi magari - discorso generale - le società falliscono o non li riconfermano ritenendoli responsabili e ci rimettono anche tanti soldi, compromettendo la propria carriera. Ma di che stiamo parlando?

La tifoseria di Salerno ha deciso di disertare in segno di protesta, ritenendo sia tutto un disegno scritto a tavolino per salvare la Sampdoria...

"E' noto che il mondo ultras ha regole e mentalità particolari, che meritano rispetto. La coerenza è un ideale che portano da sempre avanti con orgoglio. Ma io spero possano cambiare idea, c'è ancora tempo per fare un passo indietro. Anzi, aggiungo: se davvero pensano di aver subito un torto, il modo migliore per dare una risposta alla Lega e alla Federazione è portare 30mila persone all'Arechi, tifare come Salerno sa fare nei momenti determinanti e spingere la squadra alla salvezza in 30mila. Sarebbe una enorme soddisfazione. Il pubblico granata, che in proporzione agli abitanti della città porta allo stadio un numero impressionante di persone, è noto in Italia per spinta, incisività, coreografie. Sarebbe un autogol restare a casa"

Lei sarà presente sugli spalti?

"Non lo escludo affatto. Ho una figlia che è tifosissima della Salernitana, un'altra è simpatizzante perchè il fidanzato è un cuore granata a tutti gli effetti. Io sono stato lì per tanti anni, anche oggi sono in giro per la città e ho ritrovato tanti amici. La Salernitana è comunque una parte del mio vissuto da calciatore e umanamente sarà sempre legato alla piazza e alla maglia. Auguro davvero a tutti di festeggiare la salvezza".

Si aspettava tutte queste difficoltà in campionato?

"Assolutamente sì. E non mi riferisco alle potenzialità della rosa. Sampdoria, Frosinone, Salernitana: una è retrocessa sul campo, le altre due dovevano spareggiare per evitare la C. Parliamo di tre realtà che erano in A l'anno scorso o due stagioni fa. Il salto all'indietro è tremendo e, nella maggior parte dei casi, chi arriva dalla A fa bene a guardarsi anzitutto alle spalle per evitare brutte sorprese".

Lei che ha vissuto l'epoca Lombardi-Cala si aspettava che anche con Iervolino ci sarebbero stati anni bui per i colori granata?

"Sono cose che capitano nel calcio, ci sono stati errori sul piano della comunicazione perchè ci furono promesse anche di un certo spessore che poi non sono state mantenute. Nel caso specifico, ripeto,  credo che tutti abbiano pagato soprattutto la retrocessione dalla A. Ma la rosa non merita la retrocessione e non vale il doppio salto all'indietro. Con l'aiuto del pubblico si può ancora salvare una stagione negativa e proiettarsi alla prossima con rinnovate ambizioni".

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 27 maggio 2025 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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