La premessa è d'obbligo, al fine di chiarire una volta per tutte il nostro pensiero: al netto di un ritardo palese e grave sul mercato e di una serie di promesse anche stavolta non mantenute, siamo certi che la Salernitana disputerà il prossimo campionato di C con un organico assolutamente competitivo e in grado di giocarsela alla pari con tutte, pur con Benevento e Catania che - ad oggi - appaiono favorite per il salto diretto di categoria.

A volte sembra quasi difficile far comprendere un concetto che a noi appare estremamente semplice: criticare un modus operandi non significa bocciare a priori il lavoro della società e del direttore sportivo. Del resto, subito dopo il sacrosanto esonero di Valentini, fummo i primi a fare il nome di Daniele Faggiano come suo successore quando in tanti lo accostavano al Cosenza sbizzarrendosi su nomi che la proprietà non ha mai contattato. Tuttavia una domanda sorge spontanea: quanto ha investito, oggi, la Salernitana per allestire quest'organico? E, aggiungiamo: qual è il budget a disposizione del ds?

Fare una buona squadra spendendo poco è un merito, intendiamoci, ma ribadiamo un concetto espresso già dopo la mesta retrocessione dalla A: investire per stracciare il campionato sarebbe minimo sindacale e obbligo morale. E, ad oggi, appare evidente che la Salernitana attinga dal mercato degli svincolati pur concedendosi qualche rischio (Golemic fermo da un anno, Donnarumma mai utilizzato a Torino, il caso Liguori) salvo poi incontrare difficoltà quando c'è da investire. Per ora solo Capomaggio è stato acquistato da un altro club con i soldi risparmiati per la cessione di Ghiglione al Padova.

Oggi è accaduta la stessa cosa: non appena si è materializzato il passaggio di Lovato all'Empoli (domani dovrebbero esserci le visite mediche), ecco che improvvisamente c'è stata l'accelerata per Brancolini e Golemic. Con tutto il rispetto non certo un tandem che farà incrementare il numero di abbonamenti venduti. E così Capuano - il vero top player al quale bisognava ambire senza se e senza ma - rischia di sfumare pur dovendo trattare con una società che, per problemi economici, certo non avrebbe avuto grosse pretese. E se lo stipendio è ritenuto caro, ricordiamo che chi voleva vincere ha garantito 360mila euro a Gabionetta in C1, 500mila euro a Di Napoli e 150mila a Ginestra in C2. 

Quanto fatto fino ad oggi avrà senso e meriterà un voto molto alto se, alla fine, arriveranno i 3-4 top player necessari per alzare l'asticella e per i quali, lo ribadiamo, occorre spendere senza aspettare prima di cedere e di risparmiare qualcosa. Non è così che si riconquistano i tifosi, non è così che si fa capire d'aver inteso gli errori del passato, quando ci si presentava in A con Ikwuemesi, Stewart e Martegani.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 15 agosto 2025 alle 23:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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