Come di consueto, al termine della partita della Salernitana, la piazza si scatena nei confronti del mister. È così da ormai 30 anni, nessuno si è salvato dalla critica. La squadra granata è di fatto prima in classifica da inizio campionato, pur avendo una squadra incompleta e una rosa poco profonda in alcuni reparti e ruoli, pur avendo affrontato un'emergenza a centrocampo tra infortuni e squalifiche. Eppure mister Raffaele è finito nel calderone della critica di parte della tifoseria, quella social soprattutto.

Difficile immaginare una Salernitana con più punti con un altro allenatore, la squadra granata tra l'altro per la settima volta in stagione (ottava se si considera anche la Coppa Italia) è riuscita a recuperare da uno svantaggio, segno evidente che con le sostituzioni del tecnico, i granata riescono a rimettersi in carreggiata. È anche vero che mister Raffaele qualcosa l'avrà pure sbagliata in questi primi tre mesi di campionato, ma puntare il dito su un allenatore primo in classifica, che ha perso solo due gare con, ribadiamo, una squadra non più forte di Catania e Benevento, è ingeneroso e ingiusto.

In un momento fisiologico di flessione, in cui bisogna fare fronte comune e restare uniti, puntare il dito sul mister è inutile e infruttuoso, anzi probabilmente deleterio per un gruppo che in campo dà sempre l'anima, grazie anche al mister. Ma d'altronde a Salerno sono stati criticati anche Castori e Menichini per il 'non gioco', che alla fine si è rivelato vincente.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 24 novembre 2025 alle 16:00
Autore: Lorenzo Portanova
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Caporedattore dal 2023
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