La vittoria sulla Fiorentina ha fatto parlare l'Italia calcistica intera. Che bello. Non succedeva, eccezion fatta per il pari casalingo con il Milan, dal 1999 quando sotto i colpi di Di Vaio e Di Michele caddero Juventus, Inter, Lazio e compagnia. Ne parlano tutti: testate nazionali, giornalisti ed opinionisti di un certo spessore (non a caso ieri anche Fabio Caressa), tv nazionali e a pagamento. Insomma la Salernitana è tornata in copertina, finalmente, e lo ha fatto nel momento più importante della stagione. In pochi avrebbero creduto che i granata di Nicola sarebbero stati capaci di conquistare nove punti in una settimana, specie dopo la deludente sconfitta con il Torino e l'amara sconfitta dell'Olimpico. L'unico che ci ha sempre creduto è stato Nicola, ed in fondo non è una novità. Il tecnico piemontese è in piena corsa per l'ennesimo miracolo, dopo Torino, Genoa e Crotone, in ordine decrescente di difficoltà. Salvare la quarta squadra consecutiva, in una situazione non proprio idilliaca è da Guinnes World Record: e se così dovesse essere, lo iscriveremo noi salernitani allo Show dei Record di Gerry Scotti. Nicola ci ha creduto, e soprattutto ha saputo farci credere anche i suoi giocatori, tra scarpe che volano dai piedi e urla che arrivano dalla panchina. Nicola è un sanguigno, e questo lo sapevamo; Nicola sa trasformarsi in SuperSayan, e questo lo abbiamo riscoperto; Nicola sa dire sempre la cosa giusta al momento giusto, sui social e a voce, e questo lo abbiamo costatato settimana dopo settimana. Il suo zampino c'è, è evidente, ed ora non solo Salerno lo sa, ma l'Italia intera. E mentre le altre arrancano, legate a tecnici silurati come Zanetti, o dalla panchina traballante come Giampaolo e Mazzarri, Iervolino si tiene stretto il suo "Re Mida", che sta provando a trasformare in oro anche l'ennesimo sasso raccolto in corsa. 

E poi c'è la tifoseria. Una tifoseria da brividi, che quasi non fa più notizia talmente siano diventati noti a tutti l'amore e la passione della torcida salernitana verso la casacca granata. Una tifoseria in grado di spingere sempre i propri beniamini, dentro le proprie mura e fuori, come testimoniano gli esodi costanti che si registrano ogni domenica. L'amore è viscerale ed è un fuoco che arde vivo, a cui basta una minima scintilla per diventare un incendio di passione e calore smisurato. Quella scintilla iniziata con la nuova proprietà e direzione sportiva, versa i quali il popolo granata nutre rispetto e devozione, e continuata poi con il tecnico Nicola, arrivato forse tra troppo scetticismo ma che ha saputo conquistare il cuore di una piazza intera. L'Arechi sarà fondamentale nelle tre gare interne contro Cagliari, Venezia e Udinese: la Bombonera Italiana, cosi come è stata definita da qualche addetto ai lavori, farà la differenza come con la Fiorentina quando, nel momento di massima difficoltà della troupe di Nicola, è praticamente scesa in campo a sostenere da buon dodicesimo uomo, i colori granata. Ed allora via agli esodi e via ai pienoni nelle gare in casa: il destino della Salernitana è nelle nostre mani. 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 28 aprile 2022 alle 00:00
Autore: Roberto Sarrocco
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