Non ci aspettavamo un mercato roboante come quello dello scorso anno, questo sicuramente, anche perchè l'ossatura c'è ed è anche molto valida, nessuno può negarlo. Ma non ci si aspettava nemmeno lo zero nella casella "volti nuovi" dopo quasi un mese di mercato. Questo silenzio-assenzo, fatto di rumors e voci di mercato, prima rimbalzate e poi smentite, sta iniziando a spazientire i tifosi che si uniscono al coro di Paulo Sousa nella richiesta di rinforzi. Eppuer vero che sono stati confermati/riscattati/rinnovati i vari Candreva, Pirola, Dia, ma è anche vero che la Salernitana ad oggi appare più debole di quella che ha terminato lo scorso campionato. La spesa complessiva di 17,5 mln dei tre prima indicati è evidentemente una cifra importate per patron Iervolino, che aggiunti ai 45 mln spesi lo scorso anno che, al netto delle cessioni di Ederson e di qualcun'altro rappresentano evidentemente un budget importante per patron Iervolino.

La sensazione, ormai confermata, è quella di una necessità di cedere ancor prima di vendere, facendo leva magari su quel tesoretto interno che però non si riesce a monetizzare. Sepe, Bonazzoli, Maggiore, Bohinen, Mantovani, Simy, Valencia, Bronn, M. Coulibaly e perchè no Mazzocchi, L. Coulibaly e lo stesso Dia, rappresentano un bottino che va dai 25 mln dei primi nomi, ai 40 mln degli ultimi tre big, per un totale di circa 70 mln di potenziale "cash" in casa granata. Sicuramente l'obiettivo della dirigenza granata non è quello di svendere ne di smantellare, ma comunque un pò di cassa per alleggerire le entrate che si curamente ci saranno è un obbligo. La questione è che si fa fatica a vendere: Sepe non ha molto mercato e anche il Lecce che aveva bussato alla porta, ha optato sull'investimento di Falcone; Bonazzoli fa li bizze e la società non vuole scendere a compromessi con i competitor, vedi Verona. Maggiore piace ma di offerte non se ne vedono, cosi come per Bohinen. Restano i tre gioielli di casa, che Iervolino però non vorrebbe sacrificare anche se seguiti da mezza serie A. 

La conseguenza è dunque un mercato fermo, in attesa di qualche occasione last minute o qualche prestito vantaggioso: i contatti avviati con Milan, Inter e Juventus non hanno prodotto nulla fin qui, se non una mezza promessa della società bianconera su Miretti e forse su qualche altro giovane di prospettiva. Il Milan ha degli eccessi interessanti, come Adli, Rebic, Messias, Ballo Toure, Origi, ma costano in termini di ingaggio e difficilmente potrebbero valutare una squadra da centro-bassa classifica. 

Ed allora che aspettarsi? Nulla, almeno fino alla fine del ritiro, se non qualche trattativa lampo chiusa in quattro e quattro otto che potrebbe sorprendere e magari smuovere un pò le acque. La sensazione è che, ceduta qualche pedina, il tutto diventi più facile, anche in entrata, con De Sanctis più libero di muoversi sia in Italia che all'estero e non "legato" come in questo periodo. 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 27 luglio 2023 alle 00:00
Autore: Roberto Sarrocco
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