Il rinvio della trentaquattresima giornata, la modifica di una norma che ha costretto i granata a chiudere con due trasferte consecutive, le preoccupazioni per l'esito del ricorso del  Cosenza alla vigilia dello scontro diretto. Ci mancava soltanto il rinvio dei playout per completare il quadro. Senza dimenticare le polemiche per i risultati a sorpresa maturati sugli altri campi, in particolare per lo 0-1 del Frosinone a Sassuolo scaturito da un rigore che sarebbe eufemistico definire generoso.

E' proprio il caso di dire che non ci facciamo mancare niente e che chi segue la Salernitana deve avere le coronarie a posto, visto che da anni assistiamo a situazioni che mettono a dura prova la passione, il sentimento e anche la pazienza di una tifoseria straordinaria e che chiederà giustizia ritrovandosi domani sera all'esterno dello stadio. Quello che avrebbe offerto uno spettacolo unico con 30mila persone, ma che resterà tristemente chiuso.

La Salernitana è al centro di un vortice che la vede fortemente penalizzata, ancora una volta. E non è "essere di parte" o voler vedere per forza in una sola direzione. I granata hanno tutto il diritto di restare in serie B e sarebbe un autogol da parte della Lega B far disputare i playout con una squadra retrocessa sul campo mantenendo in cadetteria il Frosinone. 

Le norme parlano chiaro e gli avvocati della società si stanno battendo affinché vengano rispettate. Con gli spareggi post season in corso la classifica di B deve essere congelata e soltanto al termine della stagione si possono eventualmente togliere punti. Bastava fare come nel 2019 per evitare di creare una confusione totale, un contesto di disorganizzazione inaccettabile a certi livelli e che darà il via a una serie di ricorsi, polemiche, contestazioni, rimostranze e prese di posizione di ogni genere. 

Sarebbe bastato far giocare Frosinone e Salernitana e ripescare la perdente dello spareggio playout in caso di successiva penalizzazione del Brescia. Invece la Lega B, senza una sentenza ufficiale, ha stabilito a 24 ore dal big match un rinvio a data da destinarsi, mentre migliaia di salernitani arrivavano da ogni parte d'Italia e con Marino che aveva appena finito la sua conferenza stampa. Ma di che parliamo? Che sport è? Si rendono conto che giocano con i sentimenti di tantissimi tifosi? Inaccettabile, sembra quasi d'assistere a quello che abbiamo visto nel girone C del torneo di Lega Pro.

Lo diciamo senza giri di parole: se verrà accertato un illecito, sarebbe grave penalizzare la Salernitana. Se c'è chi è retrocesso sul campo e chi ha aggirato le regole, è doveroso che i granata restino in serie B. Non ci sono discussioni, lo dicono anche le norme. Qualunque altra soluzione vada in direzione contraria alimenterebbe soltanto quella cultura del sospetto che proviamo ad allontanare e a rifiutare, ma che nasce proprio da giornate irreali come quella di oggi. Solo in Italia accadono cose del genere. Il 28 febbraio si avvia un'indagine per il Brescia e si accorgono di tutto a ridosso della partita? 

Ci auguriamo che la società vada fino in fondo, a tutela dei 30mila che hanno fatto i salti mortali per acquistare il biglietto e delle altre decine di migliaia di persone che avrebbero sostenuto a distanza. Basta, davvero basta. E' tempo che chi di dovere si assuma le proprie responsabilità,  anche a costo di lasciare la poltrona dinanzi a spettacoli come questo. 

L'unica nota positiva è la capacità dell'ambiente di ricompattarsi a protezione della Salernitana. Politica, società, stampa, ultras, tifoseria organizzata: tutti compatti al grido "giustizia", al punto che è sceso in campo finanche il Governatore De Luca. E state certi che, nel nostro piccolo, battaglieremo al fianco della Salernitana. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 19 maggio 2025 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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