Descrivere in un solo articolo le emozioni provate nella serata di ieri sarebbe impossibile, chi era presente sa sicuramente di cosa stiamo parlando. Abbiamo avuto semplicemente la conferma, qualora ce ne fosse bisogno, che la Salernitana, per i salernitani, non è e non sarà mai solamente una squadra di calcio, ma un mix di aggregazione, famiglia, tradizione, storia, cultura e beneficenza. Un qualcosa da studiare per davvero a livello sociologico. Dagli ultimi minuti di Salernitana-Udinese ad Agostino Di Bartolomei, dalle trasferte di Budoni e Selargius alla proiezione di un docufilm che immortala una gara disputata dalla Bersagliera nel lontano 1925. Nel mezzo aneddoti, proposte, la narrazione della storia del movimento ultras, programmi, progetti e qualche lacrima in una chiacchierata a tinte granata che meriterebbe risonanza su tutte le testate giornalistiche locali. Bene ha fatto il Comune di Giffoni, nella persona del Sindaco Antonio Giuliano, ad organizzare una manifestazione interamente dedicata alla Salernitana associata alla presentazione del libro "Ultras, un'altra storia" scritto dai giornalisti Adinolfi, De Fazio e Cioffi e fortemente voluto dall'editore Francesco Saggese che, tra l'altro, un anno e mezzo fa ha pubblicato il libro ufficiale della Salernitana denominato "Macte Animo" che tuttora riscuote enorme successo.
La serata si è aperta con l'intervento del primo cittadino: "Un grande onore per me vedere la sala piena e colorata di granata. Saluto con ammirazione l'amministratore delegato Maurizio Milan, nonché l'amico Angelo Caramanno. Stasera raccontiamo una storia che ha coinvolto grandi e piccoli, la storia di un grande amore per la nostra squadra di calcio. Lo facciamo leggendo le pagine di un bellissimo libro, in presenza di tanti esponenti della tifoseria organizzata che seguono dappertutto la Salernitana incoraggiandola soprattutto nelle difficoltà. Lo facciamo nel ricordo di chi purtroppo non c'è più, accogliamo pertanto con emozione la famiglia di Pietro Foglia che fu leader del gruppo Nord-Est Granata. Ora siamo in serie A, ma non dobbiamo mai dimenticare da dove siamo partiti. La Salernitana è l'emblema della nostra vita, lo strumento che fa capire che non si raggiunge alcun obiettivo senza fatica. Il Comune di Giffoni è a disposizione della squadra, siamo molto determinati e innamorati di Salerno, della provincia, della Campania. Ringrazio tutti i relatori che renderanno emozionante questa serata".
Parola poi a Piero Rinaldi, presidente del Giffoni Film Festival: "Vedere tanti giovani in questa sala ci fa capire che siamo sulla strada giusta, gli eventi culturali e sportivi sono rivolti principalmente a loro. Auguro alla Salernitana di poter realizzare un cortometraggio e un lungometraggio da proiettare qui a Giffoni, è una storia fatta di passione che merita di essere raccontata". L'evento, a cui hanno preso parte oltre 200 spettatori, è stato impreziosito dalla presenza dell'ex assessore allo sport Angelo Caramanno, degli esponenti dei due club ufficiali che rendono Giffoni un vero e proprio feudo granata, del noto conduttore televisivo Gianni Novella e di autorevoli personalità del mondo sportivo e politico locale. Tutti travolti dal clima di grande entusiasmo che si è respirato per tutto l'arco della kermesse. Applausi anche per l'editore Francesco Saggese che, nel suo intervento, ha colto l'occasione per lanciare un messaggio: "Da tifoso, imprenditore e giornalista è un onore immenso poter parlare di Salernitana dopo aver pubblicato tre libri a tema che hanno riscontrato l'affetto del pubblico. Tutte le nostre iniziative sono sfociate in opere di beneficenza che ci rendono orgogliosi. Ho inaugurato la mia casa editrice a ridosso della pandemia, la conseguente crisi economica poteva spingermi a mollare. Ma il profondo rispetto per autori e lettori e la voglia di credere in questo sogno mi hanno spinto ad andare avanti, anche per ripagare i grandi sacrifici della mia famiglia. Al Sud ci sono tanti ragazzi che hanno enormi potenzialità, sta a noi tenerle strette e fare in modo che possano essere risorse decisive per il rilancio del Mezzogiorno".
La serata è proseguita con racconti d'epoca e testimonianze fotografiche che hanno suscitato la curiosita dei tanti bambini presenti. Immancabile il ricordo della prima promozione in A, dei tempi di Mattioli e delle collette popolari decisive portare avanti la società ed evitare i fallimenti. Il tema principale è stato sempre lo stesso: il senso d'appartenenza della gente. Tifosi che legano ricordi, emozioni e sensazioni alla loro squadra di calcio e che tramandano questa fede di padre in figlio, come canta la curva Sud. "Perchè noi siamo davvero un'altra storia" come titola il libro dedicato alla storia degli ultras e di una tifoseria che ha saputo incantare l'Europa intera a suon di scenografie e "invasioni" in campo esterno. Dalla D alla A, da Budoni a San Siro. Passando attraverso fallimenti, cicloni italo-americani, multiproprietà e autogestioni e con l'elemento comune rappresentato dall'amore della gente. Obiettivo della manifestazione è stato anche quello di ricordare degnamente chi ha lascia un vuoto incolmabile: Fulvio De Maio , l'avvocato Giuseppe Tedesco, il Siberiano, gli angeli granata Enzo, Ciro, Peppe e Simone, Pietro Foglia che è stato menzionato più volte e che è stato omaggiato con una targa consegnata alla famiglia.
Belle anche le parole di Massimo Falci, rappresentante del CCSC: "La mia storia personale in veste di appassionato inizia con i Panthers Granata, gruppo di via Irno al quale mi iscrissi con gioia. Mi sono innamorato della Salernitana guardando i tifosi: ricordo ancora la mia prima allo stadio, giocavamo contro il Teramo. Era il 1977 e in curva sparavano le "cipolle". Quell'entusiasmo mi ha conquistato tantissimo, dal Vestuti all'Arechi l'emozione è sempre stata la stessa. Ricordo le sedi a via dei Principati, a via Zara, con incontri tra amici accomunati dalla medesima passione. Biliardino, flipper, carambola e...chiacchierate a tinte granata fino a tarda notte. Nel 2015 mi sono affiliato al Centro di Coordinamento, abbiamo accolto molti club che hanno aperto sedi in giro per l'Italia. Ai tempi dei social il mondo del tifo è cambiato radicalmente ovunque: dal bar dello sport siamo passati a whatsapp, con la deriva dei social che spesso danno voce a teorie folli e personaggi assolutamente da isolare. La minoranza rumorosa che però destabilizza. Il mio auspicio, anche un po' da nostalgico, è di tornare ai tempi degli anni Ottanta in cui non vedevamo l'ora di finire di studiare per ritrovarci a parlare di calcio. Il Centro di Coordinamento, capeggiato dal presidente Riccardo Santoro, si è posto un obiettivo che sarà parte fondamentale del nostro progetto: tornare alle origini, far capire alle nuove generazioni il valore del gruppo, della sede, dell'aggregazione".
Infine parola all'amministratore delegato Maurizio Milan, sinceramente commosso e partecipe: "Sono molto contento di essere qui. All'inizio della mia avventura non avevo ben capito dov'ero capitato. Giffoni è stato un esempio per noi, un punto di partenza, uno stimolo ulteriore. Qui realizzano ogni anno un evento di caratura mondiale, io e Iervolino vogliamo fare altrettanto con il calcio. Questi incontri mi danno energia, ci proiettano al futuro. Sto percependo sempre di più la passione smisurata della nostra gente, entrare in questa sala e vedere i bambini con la maglia della Salernitana mi ha emozionato. Stessa sensazione quando sono stato al Vestuti. Si respirava aria di storia, sono fortemente convinto che le radici e le tradizioni sono fondamentali per costruire il futuro. E le radici della Salernitana sono rappresentate da ogni singolo tifoso. Da chi viene allo stadio a sostenerci sotto la pioggia a chi ci incontra per strada e ci sostiene anche solo con una frase. Credetemi, tutto questo incide e ha un valore. Ero in aereo per venire qui da voi per questo straordinario evento, mi chiedevo cosa c'entrassi io - qui da otto mesi- con un libro sui tifosi. Tempo fa, però, un grandissimo sociologo mi disse: "Sai qual è la differenza tra i calcio e un film? Nel film gli attori conoscono il copione, nello sport l'epilogo è ignoto e le storie si scrivono alla fine". E oggi stiamo narrando la storia della Salernitana in cui i capitoli, anche in epoche infelici, è stato scritto dalla gente. L'elemento comune, nella sconfitta e nella vittoria, è l'amore incondizionato. Chiudo così: in Lega i miei colleghi esaltano il nostro tifo e la grandezza del movimento quando giochiamo in trasferta. Noi non abbiamo solo la città a spingersi, ma anche la provincia. Quelli che a Milano, sul 5-0 e ultimi in classifica, cantavano a squarciagola". Complimenti, dunque, a tutti gli organizzatori, al Comune di Bellizzi, agli esponenti dell'Associazione Macte Animo, alla casa editrice Saggese, ai relatori intervenuti e a tutti coloro che, con articoli, video ed immagini, hanno documentato una serata che ha saputo regalare emozioni fortissime in nome di un amore immenso che si chiama Salernitana.
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