Una partita, mille emozioni. Dall'ingresso sugli spalti degli ultras con 15 minuti di ritardo in segno di protesta per i fatti di Arezzo ("Scusate il ritardo, stavamo facendo il biglietto" l'autoironia della curva) alla presenza di ben 15mila spettatori grazie alla scelta della società di Aniello Aliberti di abbassare il costo dei tagliandi e di distruibire gratuitamente 5mila ticket nelle scuole elementari, medie e superiori di Salerno e provincia. Si giocava Salernitana-Catania, di contro un avversario che non si giocava nulla ma che era guidato da un ex dal dente avvelenato come Nedo Sonetti. Il vantaggio granata fu opera di Claudio Ferrarese, abile a spiazzare il portiere Polito al termine di un'azione quanto mai confusa e rocambolesca. Sfiorato il 2-0 a ripetizione, la Salernitana si imbatté nella pessima e ostile direzione del signor Mazzoleni di Bergamo. Dopo aver ammonito tutti i diffidati, infatti, il fischietto lombardi concesse agli etnei un rigore al 92' per un fallo di mano del tutto involontario di Polenghi. L'Arechi esplose di rabbia, qualcuno lanciò oggetti in campo (finanche un cellulare) e nell'anello inferiore dei distinti si temeva una sorta di invasione per protesta. I calciatori circondarono l'arbitro che, in tutta risposta, estrasse un rosso all'indirizzo di Lanzaro. Jeda, intimorito dalla bolgia, timbrò la traversa e si rimase 1-0, in panchina Igor Zaniolo piangeva di gioia quasi incredulo. Furono tre punti fondamentali che evitarono la retrocessione diretta prima dei 4 punti conquistati contro Verona e Ascoli che chiusero la pratica. Almeno sul campo. 

Sezione: News / Data: Ven 22 maggio 2020 alle 19:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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