Quando si parla di dodicesimo uomo in tanti pensano sia soltanto una delle tante espressioni abusate e retoriche che "intasano" il mondo del calcio. Gente che, probabilmente, non ha mai messo piede allo stadio Arechi, quando la curva è piena e sembra davvero di giocare in superiorità numerica e con le ali ai piedi. Salernitana-Ascoli riporta inevitabilmente alla mente la partita del giugno del 2005, quando la formazione di Angelo Gregucci si giocava la permanenza in categoria a cospetto dei terribili ragazzi di Marco Giampaolo. La società capì che serviva l'apporto del pubblico e istituì prezzi popolarissimi: 2 euro in tutti i settori e 10mila tagliandi acquistati dai calciatori e distribuiti ai tifosi in giro per la città e per la provincia. Per tutta la settimana non si parlava d'altro che della partita, anche gli allenamenti a porte aperte furono seguiti da un buon numero di spettatori. Furono in 32mila ad affollare l'impianto di via Allende, per nulla scoraggiati dall'immediato vantaggio bianconero nel segno di Colacone. Nella ripresa Raffaele Palladino ristabilì la parità  un minuto dopo Igor Zaniolo ribaltò completamente la situazione facendo tremare le scalee dell'Arechi. Indimenticabile la festa del post partita, gioia acuita anche dalla sconfitta dei rivali storici del Napoli che rimasero in serie C dopo lo spareggio con l'Avellino. Le lacrime di tutta la squadra e il boato della Sud furono cancellati dai tribunali pochi mesi dopo, ma quella gara confermò che il dodicesimo uomo può far vincere le partite. 

Sezione: News / Data: Mar 26 novembre 2019 alle 19:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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