"Quando il gioco si fa duro, la mia Salernitana comincia a giocare". Non sarà John Belushi in Animal House, ma il grido di battaglia lanciato da Fabrizio Castori sottolinea l’attimo fuggente da cogliere al volo. Perché Spezia-Salernitana, fischio d’inizio alle ore 15 allo stadio Picco, è il classico scontro diretto che sa tanto di autentico crocevia stagionale. Una vittoria porterebbe in dote tre punti d’oro per la classifica e un’impennata niente male da registrare sul termometro dell’entusiasmo. Allo stesso tempo, un’eventuale sconfitta, così come il brodino caldo ma insipido in caso di pari, riaprirebbe invece vecchie cicatrici e rischierebbe di mettere di nuovo tutto in discussione. Così, nel 4-3-1-2 che viene riconfermato nel nome dell’identità tattica e della filosofia di gioco più forte anche delle assenze, la Salernitana di La Spezia sarà un mix di esperienza e centimetri. Davanti a Belec, la difesa sarà quella predefinita ormai da settimane, con Strandberg e Gagliolo coppia centrale, con Gyomber e Ranieri sulle fasce. In mezzo al campo, capitan Di Tacchio guiderà la manovra, con Mamadou Coulibaly e Obi ad agire da mezzali. Sulla trequarti, spazio alla fantasia di Kastanos, con il cipriota che avrà il compito di innescare l’insolito tandem d’attacco composto da Simy e Djuric. Solo in panchina invece l’amuleto Gondo, recuperato in extremis e pronto all’uso in caso di necessità.

Sezione: News / Data: Sab 16 ottobre 2021 alle 09:30 / Fonte: La Città
Autore: TS Redazione
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