«Candreva è importante? Sì. Quando deciderà cosa fare io lo asseconderò», con questa frase Marco Giampaolo il 21 luglio, in pieno ritiro, si metteva nelle mani di Antonio Candreva. Il 4-1-4-1 è un modulo su cui il tecnico della Sampdoria ha lavorato quasi esclusivamente per mettere in condizione l’esterno, oggi alla Salernitana, di dare il meglio. E forse, mettere tutto nelle mani di Candreva non è stata la scelta migliore. Ma il tribunale “social” avrebbe messo alla gogna il tecnico se avesse accantonato in ritiro l’ex Inter. E oggi c’è comunque chi, sempre sui social, spende la carta “l’ha mandato via lui” in barba a dichiarazioni societarie in cui si sottolinea la necessità di abbassare il monte ingaggi per motivi di bilancio. Il resto è storia.

Accontentarne uno per scontentarne dieci. Dimostrare di non essere talebano e accantonare il 4-3-1-2, che alla Sampdoria ha sempre portato punti e gol, per un modulo in cui pur essendoci gli interpreti per farlo, sacrifica l’unica punta a un isolamento perpetuo. Forse sarebbe stato meglio scontentare Candreva, poi ceduto alla Salernitana, e lavorare fin da subito in ritiro sul ritorno al trequartista. Con il senno di poi facile a dirsi, ma lo ha dimostrato anche il campo. Ogni volta che c’è stato il cambio di modulo però la Sampdoria è diventata più quadrata e pericolosa. Ora che non si può più sbagliare è il momento di invertire la rotta e forse il modulo 4-3-1-2 è l’ancora di salvezza della squadra blucerchiata.

Sezione: News / Data: Mar 27 settembre 2022 alle 18:30 / Fonte: sampnews24
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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