Vespe truccate di granata. Tra più ombre che luci. I tanti elementi che oggi difendono i colori della Juve Stabia e che in passato hanno vissuto un’esperienza anche alla Salernitana si preparano al derby sognando di dare una svolta alla stagione, al momento avara di particolari soddisfazioni. Su tutti la grande delusione dell’era Lotito-Mezzaroma, Davide Di Gennaro. Vero e proprio oggetto misterioso all’ombra del castello d’Arechi, l’ex Lazio ha deciso di restare in Campania per provare a risollevare la sua carriera, ancora lontana però dai fasti del passato. Nonostante la grande voglia di rivincita sbandierata sin dal suo arrivo in gialloblu, il mancino scuola Milan non è riuscito ancora a ergersi leader della formazione allenata da Fabio Caserta - che può contare come vice sulla bandiera granata Ciro Ferrara, recordman di presenze con la maglia dell’ippocampo con 269 gettoni -, complice anche un infortunio che l’ha tenuto oltre un mese ai box. Appena sei spezzoni di gara in tutto, mai in campo per 90’, Di Gennaro ha almeno ritrovato il campo nel derby giocato prima della sosta con il Benevento, quando è stato buttato nella mischia a un quarto d’ora dal triplice fischio. Chi pure sta facendo fatica ad imporsi è Alessandro Rossi. L’attaccante cresciuto nel settore giovanile della Lazio e transitato in granata nella stagione 2017-2018 - nel corso della quale realizzò due reti in campionato, entrambe messe a segno contro il Bari - ha collezionato appena cinque presenze in campionato, senza esser ancora riuscito a trovare la via del gol con la sua nuova maglia.

La punta lo scorso anno al venezia è una delle scommesse del direttore sportivo della Juve Stabia, quel Ciro Polito che ha difeso i pali della Salernitana nel biennio che va dal 2009 al 2011. Appesi i guantoni al chiodo, l’ex estremo difensore di Catania e Atalanta è passato dall’altro lato della scrivania, intraprendendo la carriera di direttore sportivo. Dopo la promozione in B dello scorso anno, ora la nuova mission impossible resta la salvezza in cadetteria, impresa cui spera di dare il proprio contributo anche Luigi Canotto (nella foto), tra gli elementi più positivi nelle scorsa stagione e anche quest’anno già a segno due volte. L’esterno offensivo è stato di passaggio al Salerno Calcio nel 2011 quando, però, non riuscì a convincere Carlo Perrone, salutando la città di San Matteo dopo appena 4 presenze. Canotto sogna ora la rivincita contro la società che non ha puntato sino in fondo su di lui. Non va meglio per quanto riguarda invece il settore giovanile, da dove la bandiera granata Luca Fusco ha scelto di ripartire per dimenticare l’esperienza alla guida della Paganese nello scorso torneo di serie C. Il tecnico della Primavera gialloblu, infatti, si sta scontrando con una realtà particolarmente difficile: solo una vittoria in otto giornate - con la peggior difesa del torneo - , e il triste ultimo posto in classifica nel girone B di Primavera 2 condiviso proprio con i pari età della Salernitana, entrambe a quota 4 punti.

Sezione: News / Data: Dom 17 novembre 2019 alle 20:30 / Fonte: La Città
Autore: TS Redazione
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