4 su 4 e Salerno fa festa. Certo, per il tormentone "la capolista se ne va" c'è ancora tempo, ma contro un avversario ostico come l'Atalanta 23 non era assolutamente semplice portare a casa una vittoria e reggere fino alla fine dal punto di vista fisico, ancor di più a tre giorni di distanza dall'esaltante, ma faticosa rimonta contro il Sorrento. Bravo il tecnico Giuseppe Raffaele che, preso atto dei precedenti primi tempi non all'altezza della situazione, ha saputo schierare una Salernitana equilibrata in ogni zona del campo, capace di adattarsi alle caratteristiche dell'avversario pur senza snaturarsi. I braccetti hanno accompagnato la manovra con continuità, la presenza in mediana di Quirini e Knezovic ha permesso a Capomaggio di essere costantemente nel vivo del gioco e di dettare tempi e ritmi dell'azione, gli esterni si sono sovrapposti con i tempi giusti al punto che Villa, per la terza gara di fila, è stato determinante in occasione del gol della vittoria. Anche la lettura in corso d'opera è stata corretta, con l'ingresso di Tascone a tamponare i rapidi centrocampisti nerazzurri e l'esperienza di Frascatore per far respirare Golemic, alzare il baricentro e aggiungere fisicità sulle palle inattive.

La rete decisiva è arrivata ancora una volta dalla capacità di pressare a tutto campo, con Cabianca che ha "pennellato" per Villa e Ferraris finalmente risolutivo in area di rigore; un calciatore di talento che deve agire al fianco di Inglese e non spalle alla porta. Di positivo c'è soprattutto il connubio che sta nascendo tra la squadra e la sua gente. Al netto dello sciopero di una parte della curva, gli undicimila presenti hanno saputo spingere calciatori che hanno una voglia matta di essere trascinati. Al punto che, dopo un contrasto vinto o un pallone recuperato, i vari Villa, Knezovic e Capomaggio chiedevano agli ultras di alzare il volume e far tremare le gambe agli avversari.

La festa finale sulle note di quel "despacito" diventato di nuovo tormentone, con clascon strombazzanti fino a tarda serata, certifica la voglia della piazza di sognare in grande dopo il biennio peggiore della storia. E tornare ad emozionarsi dopo aver infranto ogni record negativo è già sufficiente per chi chiede maglia sudata prima ancora che successi sportivi. Tra le note dolenti c'è ancora una volta la fase difensiva. Certo, l'Atalanta23 ha avuto meno spazi per il solito fraseggio e, di fatto, ha calciato pericolosamente in porta solo in un paio di circostanze, con Cabianca che ha aggiunto al pacchetto arretrato quella rapidità che mancava. Ma sulle palle inattive a sfavore, come ammesso da Raffaele, si continua a soffrire troppo e Coppolaro ha messo i brividi al pubblico anche da subentrato con un paio di iniziative assai rischiose.

In attesa che tutti ritrovino una buona condizione fisica, va dato atto ai centrocampisti di aver lavorato meglio in non possesso, con raddoppi di marcatura su Vavassori e una leggera crescita anche sul piano atletico.  Intanto ieri la squadra si è ritrovata al centro sportivo Mary Rosy per iniziare a preparare la trasferta col Giugliano. I granata sono stati suddivisi in due gruppi dallo staff tecnico: lavoro di scarico per coloro che hanno avuto il maggiore minutaggio ieri sera, mentre gli altri si sono allenati dapprima in palestra e poi sul terreno di gioco con partitine a campo ridotto. Michael Liguori si è sottoposto ad accertamenti diagnostici: evidenziata una lesione muscolare di basso grado al bicipite femorale sinistro. Si teme stop di circa un mese.

Sezione: News / Data: Ven 19 settembre 2025 alle 15:30 / Fonte: La Città
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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