Il direttore di TuttoSalernitana Luca Esposito è intervenuto a FrosinoneNews.eu per commentare l'imminente playout tra i ciociari e i granata. Di seguito le sue dichiarazioni in merito: "Come arriva la Salernitana al playout? Aver evitato la retrocessione diretta in una serata che sembrava destinata a chiudersi con un dramma sportivo ha rivitalizzato la squadra e l’ambiente. Il gruppo si è ricompattato, ha atteso con trepidazione la fine della gara di Castellammare, ha esultato come raramente si era visto quest’anno dopo la rete del vantaggio di Hrustic al Tombolato e crede fortemente nella possibilità di mantenere la categoria. Sul piano fisico è evidente che ci sia stato un grosso dispendio di energie, con tante partite ravvicinate e quasi sempre in trasferta nell’ultimo mese. Ma in questo doppio spareggio conterà soprattutto la testa, sarà la mente a far girare le gambe".

Immaginava questo tipo di campionato e soprattutto questo epilogo per i due club, dopo la retrocessione dello scorso anno dalla massima categoria?
“Per quanto riguarda la Salernitana purtroppo sì. I granata sono retrocessi virtualmente dalla A nel febbraio del 2024 e c’era tutto il tempo per programmare una grande ripartenza, trattenendo un allenatore come Inzaghi che ha fatto di tutto per restare imbattendosi però nell’incomprensibile ostracismo di Sabatini. E la scorsa estate è stata contraddistinta da un caos totale: Sottil che va via prima del ritiro, Iervolino che si dimette e chiude i rapporti con la stampa e con i tifosi, Martusciello che a Rivisondoli lavorava con 20 giocatori in uscita e un mercato al risparmio. Valentini ha fatto addirittura peggio a gennaio, il suo addio è scontato anche se la Salernitana dovesse salvarsi. Non c’erano i presupposti per sperare in un campionato diverso. Quanto al Frosinone, dall’esterno ho avuto la sensazione di una squadra spenta, scarica, soprattutto con Vivarini in panchina. Con Bianco c’è stata una svolta, del resto la rosa non valeva le ultime cinque posizioni”.

Una delle due sarà condannata dunque a vivere un doppio ‘fallimento’…Quanto sarà duro il colpo per società e tifosi?
“Non ci giriamo intorno: passare dalla A alla C in pochi mesi sarebbe un dramma sportivo. A Salerno c’è una passione enorme e si rischia davvero di perdere un patrimonio incredibile come il pubblico. E poi la domanda sorge spontanea: se Iervolino, col paracadute e cessioni milionarie, in B non ha investito, come si può pensare possa garantire solidità e progetti in una serie senza incassi e con la piazza che gli chiederebbe a gran voce di andare via? Anche a Frosinone ovviamente sarebbe una bella mazzata per tutti, specialmente per una società alla quale si può rimproverare poco: hanno investito, ci sono infrastrutture, hanno puntato sul mix tra giovani ed esperti e c’è un dirigente che sa il fatto suo. È comunque un peccato che una delle due dovrà scendere di categoria, il calcio ha bisogno di realtà del genere”.

180 minuti per scrivere il proprio destino, come sta vivendo l’ambiente granata la pressione dei playout anche in virtù del fatto che potenzialmente al Frosinone basterebbero due pari?
“Anche in questo caso sarò molto diretto: l’ambiente ha tirato un sospiro di sollievo enorme martedì sera e si è ricaricato, pur consapevole che il ritorno in trasferta sia un handicap enorme. E nessuno disconosce i valori tecnici di un Frosinone che, come detto, non vale quella posizione. C’è molta rabbia negli ambienti del tifo granata per la scelta di Grosso di schierare le riserve del Sassuolo in un match che ha determinato molto per tante squadre. Ci sono state e ci sono ancora polemiche: quanto accaduto preoccupa da un lato e carica dall’altro. Il clima sarà caldissimo. Ma c’è consapevolezza di partire sfavoriti”.

Che partita si aspetta per lunedì? Punti di forza e talloni d’Achille delle due squadre.
“Sono curioso di vedere il Frosinone. Bianco è un allenatore 'giochista', esordì sulla panchina giallazzurra proprio a Salerno e da subito impose un 4-3-3 a trazione anteriore disputando un ottimo primo tempo. Non credo che si snaturerà, immagino proverà comunque ad attaccare pur con un occhio di riguardo alla fase difensiva. Certo, nelle ultime gare in casa ha pareggiato con Cosenza e Cittadella e forse c’è stato un piccolo calo dovuto all’inconscia convinzione di aver raggiunto l’obiettivo. La Salernitana, dal canto suo, una dovrà vincerla per forza, ancor di più perché in trasferta la squadra fa tremendamente fatica e non vincere in casa sarebbe un problema enorme. Secondo me sarà un bel match, non il classico playout in cui prevale la paura. Entrambe le squadre mi sembra stiano ritrovando compattezza difensiva, con due colonne come Lucioni e Ferrari che fanno la differenza. Peccano in attacco, pensate che qui sta diventando risolutivo Simy che un mese fa era fuori rosa con Breda”.

Probabile formazione Salernitana
“Nell’ultima partita Marino ha fatto una scelta forte, tenendo fuori Soriano, Verde e Cerri che stavano deludendo per atteggiamento e rendimento. Credo che uno dei tre scenderà in campo dall’inizio, in queste gare conta anche l’esperienza. E Tongya non sta certo dando garanzie. In difesa c’è qualche problema per Ferrari, ma credo stringerà i denti e ci sarà. In mediana ballottaggio tra Zuccon e Caligara, rispolverato a sorpresa dopo tre mesi. E occhio a Hrustic, da oggetto misterioso a insostituibile”.

Che accoglienza dovranno attendersi i tifosi ciociari? Lo stadio sarà una bolgia dopo l’iniziativa dei biglietti ad un euro…Il club ha chiamato a raccolta tutti i suoi supporters
“Anzitutto spero possano venire tutti e che non ci siano limitazioni di nessun genere. Poi permettetemi di fare un complimento enorme ai tifosi granata: 14mila spettatori a partita, mediamente 2000 fuori casa, nessuna contestazione nonostante due anni in zona retrocessione e 16500 biglietti venduti in 4 ore per il match di lunedì. Non credo ci sarà un’accoglienza ostile verso il Frosinone, c’è rispetto per un avversario di livello. E’ ovvio che la bolgia dell’Arechi sarà un fattore, se i granata sono ancora in corsa per il miracolo sportivo lo devono ad un pubblico che quando spinge fa la differenza come in poche altre piazze in Italia. È uno di quei contesti in cui non è retorico parlare di dodicesimo uomo”.

Sezione: News / Data: Sab 17 maggio 2025 alle 10:30
Autore: Lorenzo Portanova
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