Il 3-5-2 è diventato ormai un marchio di fabbrica di Fabrizio Castori. Il tecnico, soprattutto negli ultimi anni, ha basato tutto sulla fisicità e la concretezza dando una impronta ben precisa alle sue squadre: terzetto difensivo strutturato e concreto, esterni che si abbassavano molto in fase di non possesso, mezzali di contenimento protette da un mediano abile a catturare palloni, lancio lungo per l'attaccante centrale e scatto in profondità della seconda punta. A Carpi, del resto, ha vinto un campionato a suon di 1-0, mentre il suo Cesena si salvò miracolosamente con un atteggiamento da "battaglia" che tanto è mancato alla Salernitana nelle partite decisive. A Trapani, invece, è stato un mix: da un lato squadra corta, aggressiva e pronta a lottare su ogni pallone, dall'altro anche qualche trama di gioco interessante certificata dai gol a grappoli segnati da Pettinari.

Il primo Castori, quello di Cesena, Lanciano ma anche di Salerno,era invece più spregiudicato: 4-4-2 con terzini di spinta, almeno un centrale abile a impostare il gioco, 4-2-4 o 4-3-1-2 in fase di possesso, esterni abili nell'uno contro uno e un potenziale offensivo non indifferente. Chissà che con il ritorno di Lombardi non si possa pensare ad una Salernitana a trazione anteriore, con la possibilità di schierare sulla destra Casasola e - appunto - Lombardi mentre a sinistra agirebbero Curcio e Cicereli. A quel punto basterebbe prendere un altro centrocampista di interdizione (quindi verrebbe meno Palmiero) per formare una squadra equilibrata, pericolosa soprattutto in campo esterno. Con la riconferma del 3-5-2, invece, Casasola potrebbe essere schierato come centrale di destra, mentre almeno una mezzala avrebbe compiti di inserimento senza palla (uno tra Anderson e Kupisz, adattabile anche sulla fascia). Non appena arriverà Tutino, invece, si proverà anche il 3-4-3, con Djuric riferimento centrale pronto a sfruttare le giocate dei compagni. 

Sezione: News / Data: Ven 18 settembre 2020 alle 16:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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