E ad uno a uno se ne vanno. L'esterno offensivo Jari Vandeputte, reduce da una ottima stagione a Catanzaro, ha firmato per la Cremonese poco tempo fa ed oggi il bomber Massimo Coda ha sostenuto a Genova le visite mediche con la Sampdoria, propedeutiche alla sottoscrizione di un biennale con il club ligure. Chi sarà il prossimo importante obiettivo di Petrachi e della Salernitana a sfumare, così trasformandosi da sogno ad illusione di mezza estate per i supporters granata? Sarà così presto anche per Mattia Aramu e soprattutto per Gennaro Tutino, altri due calciatori, che come i precedentemente nominati, sarebbero in grado di spostare gli equilibri e forse di fare la differenza in ottica corsa promozione. Sia Vandeputte che Coda avevano, dopo vari colloqui intercorsi tra il ds granata e i loro procuratori, dato pieno assenso al trasferimento in quel di Salerno, dimostrando grande considerazione per una piazza che in cadetteria è ancora ambita e preferita a diverse altre opzioni. A essere decisivo in negativo per il loro mancato vestire la casacca della Salernitana sarebbe stato il no secco del presidente Danilo Iervolino al perfezionamento del loro ingaggio, motivato, per essere chiari e diretti, dalla ferma e immutabile volontà del patron di non investire soldi nella Bersagliera.
Ciò ci dice che i fondi del paracadute già non sussisterebbero più nelle casse societarie, magari in parte finiti a ripianare fossi economici cagionati da vari errori commessi nelle annate precedenti, laddove si sarebbe speso troppo e male, e in parte utilizzati dalla proprietà per rientrare parzialmente da pregressi investimenti. Ciò ci dice altresì che Iervolino sta trattando davvero la Salernitana come una qualsiasi azienda di cui si vuole soltanto disfare alla svelta e per la quale non solo non introduci risorse economiche puntando all'autosussistenza, ma punti finanche a rientrare dell'esposizione maturata. Vivacchiare in attesa di dismettere, nulla più nulla meno. Petrachi dovrà friggere il pesce con della buona acqua minerale, per citare una massima cara al buon Eziolino Capuano, il quale purtroppo anche in un'annata di vacche magre non è riuscito a coronare il suo sogno di allenare il cavalluccio marino.
Non si dice nulla di nuovo purtroppo, anzi si deve constatare che finora, e non si sa per quanto ancora, è rimasto del tutto inascoltato l'appello di Petrachi alla proprietà di concludere una o due buone operazioni in entrata per sbloccare un po' il mercato e dare un input positivo a calciatori tesserabili e squadre avversarie. Impensabile, tuttavia, perseverare in un agire incompatibile con i tempi e le esigenze di programmazione e di allestimento stesso di una società calcistica professionistica che dovrà affrontare la difficile serie cadetta. Ripetere lo stesso errore dello scorso anno appare molto grave e finanche sconcertante, se si pensa che si è retrocessi proprio per il totale Immobilismo della sessione trasferimenti estiva in attesa di cedere Dia, per il quale, naturalmente, le pretendenti hanno agito da acquirenti, ovvero speculativamente e con strategie volte a palesarsi a fine mercato per risparmiare denaro.
E la Salernitana è lì che attende ancora di monetizzare per il senegalese e non solo, volendo introitare prima molti milioni dalle cessioni di altri big e, solo poi, eventualmente muoversi alla voce nuovi acquisti. Hai voglia a dire che di calciatori bravi ce ne sono e che le migliori operazioni si concludono a ridosso della sirena del gong. Ciò può valere per uno o due movimenti al massimo messi a segno a buone condizioni all'emergere delle opportunità di fine sessione trasferimenti, ma non certo come modus operandi generico e facendo fare a Martusciello un ritiro intero con atleti con la valigia in mano e senza una minima struttura di squadra su cui sapere di poter contare. Errori già commessi che si ripeterebbero a quanto pare, nonostante lo stesso Iervolino si sia messo in regola per non condizionare il calciomercato alle preventive vendite e per poter avere quella flessibilità opportuna per gestire le opportunità. Posizione troppo estrema da parte di un presidente che non si capisce come mai sia passato dalle stelle alle stalle dopo tanti proclami, pur essendogli riconosciute disponibilità economiche di assoluto rilievo.
Suonano strani anche i programmi che hanno sbandierato l'obiettivo promozione entro tre anni, essendo il presidente stesso dimissionario e pronto a cedere al primo offerente un minimo attendibile. Iervolino a Salerno non parrebbe (e vorrebbe) avere un orizzonte di permanenza così lungo, né sembrerebbe minimamente interessato a costruire mattone dopo mattone un buon edificio. Petrachi meriterebbe ben altri scenari e ambiti di operatività e va elogiato per non essersi defilato dopo il fallimento della trattativa con la Brera Holdings. Il manager leccese proverà a cedere, incassare e comprare costruendo un roster competitivo almeno per le zone alte, ma la cosa, più passa il tempo, e più proliferano i "no" di Iervolino alle sue proposte, va assumendo i contorni di una vera e propria impresa. Già perché a Salerno e per la Salernitana i soldi ci stavano solo se arrivava la Brera Holdings (non certo un emiro arabo)e non ci sono, né pare ci saranno, con Iervolino ancora al timone della società!
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