Quando Milan Djuric ha segnato il gol della speranza, la nostra reazione non è stata di gioia ma di rabbia. Più di quanto Trotta ha beffato Billong involandosi da solo verso la porta per archiviare la pratica. Perchè perdere la partita contro un avversario scarso fa male, più di una scoppola per 5-0 a cospetto di uno squadrone. La Salernitana continua ad alternare prove eccellenti ad altre da dimenticare, una discontinuità incredibile che può essere solo in parte spiegata dalla giovane età, dagli arbitraggi obiettivamente contrari e dalla marea di infortuni. Questa squadra, nell'arco di una stessa gara, è capace di subire reti allucinanti e di sfiorare rimonte impossibili. A Cittadella, sotto 4-1, se Giannetti non sbaglia a porta vuota è pareggio. Oggi il 3-3 sarebbe stato meritatissimo al netto di un'ora inguardabile. A La Spezia, sotto di due gol all'88', l'ha riaperta Jallow e solo un palo e un miracolo del portiere hanno impedito il 2-2. A Benevento, contro una presunta corazzata, solo il direttore di gara ha negato la vittoria: era stato segnato, a tempo scaduto, un gol grazie ad un'azione caratterizzata da 21 passaggi di prima, contro chi oggi già sta allestendo la rosa per la prossima stagione e per un'altra categoria. Poi, però, fai tremendamente fatica a Trapani, becchi due gol a Pisa in rapida successione, regali tre punti all'Entella, non scendi mentalmente in campo col Perugia, ma domini il derby con la Juve Stabia in 10 contro 11 e rimonti al 97' contro una Cremonese che ha pensato solo a difendersi.

Qual è la vera Salernitana? Cosa accadrà ora che arriveranno cinque scontri diretti di fuoco e che potrebbero far capire il reale valore della rosa? Il rammarico è enorme, perchè la rosa al completo non l'abbiamo vista praticamente mai e la stragrande maggioranza dei gol avversari non nasce da una superiorità ma da banalità facilmente correggibili. Se, però, dopo un anno i difetti sono gli stessi è palese che ci siano anche demeriti. Ora, però, lasciamo ai social e ai disfattisti di professione il compito di piangersi addosso, vedere ombre o parlare di galleggiamento preconfezionato. Solo umana pietà per questi personaggi che giustificano in parte i 99 anni su 101 di A. Tra tre giorni c'è il Cittadella e vincere riporterebbe la Salernitana nei playoff. E non è vero che "andarci tanto per" non serve. Arriviamoci, magari con la rosa al completo e il pubblico sugli spalti. Con un minimo di equilibrio in più si può essere ancora la mina vagante. A patto che si decida cosa si voglia fare da grandi.

Sezione: News / Data: Sab 11 luglio 2020 alle 22:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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