L’obiettivo? Infrangere il tabù dei big match. La Salernitana di Fabrizio Castori, che dopo la sosta in campionato si prepara a tornare in campo, proverà anche a interrompere la striscia non particolarmente felice contro le formazioni d’alta quota. Di fronte, un Empoli capolista del torneo, capace di mietere vittime illustri sino ad ora, e quasi sempre vincente negli scontri diretti contro le principali candidate alla promozione diretta. Gli uomini di Dionisi , reduci dall’ottima figura contro il Napoli in Coppa Italia, hanno messo sotto in serie Frosinone, Spal e Brescia, oltre ad aver fermato sul pari il Monza, e puntano ad allungare questa sera la striscia di vittime illustri. Sarebbe l’ennesima dimostrazione di forza d’una squadra che a inizio torneo ha suscitato un discreto interesse, ma che pure sembrava, almeno sulla carta, partire leggermente indietro rispetto alle tre retrocesse dalla A (Spal, Brescia e Lecce) e alla creatura di Berlusconi e Galliani, neopromossa ma puntellata con una sessione di mercato extra- lusso per la categoria.
Di fronte la truppa di Castori, che pure ne sa qualcosa di pronostici sovvertiti, e si è trovata fin dalle prime battute a “combattere” per le primissime posizioni con le sue armi migliori, organizzazione difensiva, abnegazione, capacità di colpire l’avversario al minimo errore. Armi, che però, si sono spesso inceppate contro le big della cadetteria, con le quali spesso la formazione con l’ippocampo sul petto è uscita ridimensionata, e soprattutto quasi sempre nettamente battuta. Tre delle quattro sconfitte maturate sinora in campionato, infatti, sono arrivate contro formazioni che ambiscono alla promozione diretta (Monza e Spal), oltre che con il Brescia, squadra che pure ha un organico da far invidia ma che, tra cambi in panchina e ribaltoni, non è ancora riuscita a trovare la giusta continuità. C’è riuscita invece la compagine granata, che però ha quasi sempre steccato quando c’era da dimostrare di potersela giocare alla pari con le “grandi”, non tanto dal punto di vista del blasone, quanto da quello della profondità e del valore dell’organico.
Leggermente meglio è andata o con Lecce e Frosinone, contro le quali sono arrivati due pareggi che non hanno esaltato l’ambiente, ma che hanno in ogni caso offerto qualche segnale di maggiore solidità, come accaduto, per esempio, in occasione della sfida vinta contro il Cittadella, al termine d’un match all’insegna dell’equilibrio, deciso dalla zuccata di Luka Bogdan . È questa, di fatto, l’unica vittoria contro le formazioni di testa del torneo, alla quale si può aggiungere anche il blitz del “Penzo” contro il sorprendente Venezia di Paolo Zanetti. Certo, riprendere il campionato con un successo in casa della capolista significherebbe agganciare la vetta in concomitanza con i toscani, ma soprattutto rappresenterebbe un segnale forte, per tecnico e calciatori in primis e poi per il resto delle pretendenti, con le quali anche la Salernitana vuole sgomitare per non rinunciare a sognare. Contro l’Empoli non sarà semplice: i toscani sono imbattuti tra le mura amiche, e hanno subito appena cinque gol, la seconda miglior tenuta difensiva interna (solo il Monza ha fatto meglio con appena 3 gol subiti), ma ci sarebbe modo migliore di archiviare due sconfitte di fila con una vittoria del genere?
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