"Da imprenditore, mi metto nei panni di Lotito: gestisce una squadra, un'azienda e fa valutazioni. Da tifoso, mi metto nei panni dei salernitani: non c'è mai limite al meglio e chiedono di più, nell'immediato e come orizzonte. Viste dalla prospettiva dei supporter, le Norme organizzative interne federali possono essere un tappo e tocca alla Federcalcio intervenire definitivamente". Vittorio Murolo, imprenditore di Cassino con trascorsi nella Salernitana, da socio forte di Lombardi, osserva il mondo granata e parla della sua multiproprietà, "quella che per un anno o poco più ha fatto compagnia alla mia famiglia e a quella allargata: io nella Salernitana, mio fratello Clodomiro con il Cassino, poi c'era mio cugino nel Siena".

L'ANALISI La sua idea: "La espressi alla Covisoc, perché ad un certo punto ci richiamò. Spiegai che non capivo per quale motivo nel calcio ci fosse questa grande difficoltà ad accettare una pluralità di investimenti. I soldi non li regala nessuno: se un imprenditore investe in un club e interviene in un altro che ha tradizione, blasone ma ha anche bisogno di risalire, non c'è da gridare allo scandalo, piuttosto da incentivare. Il calcio, però, è un'azienda atipica: il tifoso chiede autonomia, vuole vittorie". C'era anche lui a Salerno quando Fabiani nel 2008 scelse Castori alla guida dell'ippocampo. Murolo in avvio di programmazione pensò subito di ingaggiare Di Carlo, allenatore stimato e conterraneo, di Cassino. Poi fu corsa a due Acori-Castori e alla fine la spuntò l'allenatore di Tolentino. "Castori fu costretto a lasciare il lavoro a metà perché ricorda Murolo fu anche colpa nostra e della nostra fretta di ottenere tutto e subito, dimenticando forse che la Serie B è un campionato fatto di alti e bassi, di cadute e risalite, ma soprattutto di costanza e serenità. Calibrammo male la campagna acquisti e facemmo alcune valutazioni sbagliate".

La partenza in campionato fu ottima: la squadra era lanciata e ottenne due vittorie in trasferta, contro Piacenza e Modena. Poi cominciarono le difficoltà e Castori pagò per tutti. La stima del professionista, però, è immutata: "Castori è una persona molto seria. Alla serietà aggiunge la passione: è innamorato del proprio lavoro. Alla passione abbina la professionalità: è metodico, scrupoloso, capace. Non ha avuto fortuna a Salerno, nel suo primo atto. Spero che ne abbia adesso, in un campionato difficile, in una stagione che ha il sapore della sfida. Mi raccontano di mugugni: ho ancora tanti amici che mi chiamano in occasione di alcune ricorrenze familiari o personali ma si tratta di tifosi".

IL LEGAME La premessa è d'obbligo, come la precisazione che segue: "Amici e basta. Salerno è nel mio cuore e qualche tempo fa, in occasione di un derby vissuto da spettatore allo stadio Arechi contro il Benevento, rimasi colpito non solo dal colpo d'occhio sugli spalti ma anche dall'accoglienza nei miei confronti. Però poi non c'è altro e non può essercene. La Salernitana ha rappresentato un momento importante, di partecipazione intensa non solo dal punto di vista imprenditoriale ma anche alla vita della comunità. Fui coinvolto da Lombardi: avevamo il progetto di uno stadio fruibile ogni giorno e tutti i giorni. Ricorderete anche il discorso legato alla copertura dello stadio. Poi tutto naufragò. È un capitolo chiuso, sono fuori dal calcio e non ci penso assolutamente frena l'imprenditore di Cassino Non solo quali intenzioni abbia Lotito e se ci sono gli estremi per un avvicendamento. Apprendo di contestazioni ad oltranza dei supporter ma se abbiamo imparato tutti a conoscere il personaggio Lotito sappiamo pure che è abituato ad indossare l'impermeabile nelle difficoltà com'è solito ribadire e va avanti per la propria strada, anzi con maggiore impegno proprio quando la tifoseria mormora. Prima di generare illusioni, però, bisognerebbe essere certi di un'alternativa a Lotito e trovarla nel tessuto imprenditoriale. Non mi pare di ricordare almeno ai miei tempi era così che ci sia tutta questa volontà, a Salerno, di farsi avanti per la Salernitana. Estimatori altrove? Non saprei, perché bisognerebbe innanzitutto conoscere gli intendimenti di Lotito. Non mi pare abbia mai palesato in questi anni, dopo i campionati vissuti in Serie B, la volontà di cedere le quote azionarie".

Sezione: News / Data: Sab 19 settembre 2020 alle 22:30 / Fonte: il Mattino
Autore: TS Redazione
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