L’emergenza c’è, la suggestione pure. È come un bivio: tocca scegliere da che parte andare. La Salernitana arriva a Cosenza, nel posticipo domenicale delle nove della sera, con una difesa dimezzata, a pezzi, piena di cerotti. E però pure con una classifica che fa sgranare gli occhi al pensiero, un paio d’ore dopo, di poterseli stropicciare se la notte fosse fatta per sognare. Sì, perché il sabato di serie B ha detto che per i granata vincere al San Vito-Marulla significherebbe volare lassù, capolista in solitaria, mentre uscirsene con un punticino, che lontano da casa non è mai ipotesi da disdegnare, varrebbe un primato a tre con Lecce ed Empoli. In entrambi i casi, al netto dei profeti del futuro crollo annunciato, una situazione su cui in pochi avrebbero scommesso qualche euro all’alba del campionato. Intanto conta il presente. E la Salernitana del mister di San Severino Marche, oggi, va a giocarsi il primato. Cambiando per forza di cose la difesa. A raccontarla tutta, nella rifinitura di ieri i granata hanno provato pure il 3-5-2 e altre soluzioni d’emergenza, come lo spostamento di Casasola a sinistra e l’arretramento di Cicerelli a terzino destro. Gli indizi, però, conducono alla conferma del 4-4-2 e a sostituzioni più naturali: l’argentino al suo posto sulla fascia, Mantovani dal 1’ - al posto di Aya - al centro accanto a Gyomber, poi Baraye sulla corsia mancina dove mancano sia Lopez che Veseli. Andasse così, il resto sarebbe più o meno scontato: Di Tacchio e Schiavone in mezzo al campo (l’ombra di Dziczek su uno dei due), Kupisz e Cicerelli (favorito rispetto ad Anderson) ali a sostegno di Djuric e Tutino.

Sezione: News / Data: Dom 29 novembre 2020 alle 10:00 / Fonte: La Città
Autore: TS Redazione
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