Storia di un amore che fu e che da tempo è tramontato oltre l'orizzonte dello splendido e sempre affascinante Golfo di Salerno, un amore che, però, alla luce degli ultimi eventi, potrebbe essere stato alquanto unilaterale. È la storia tra il club di Iervolino e il suo (ex) bomber, il Senegalese Boulaye Dia, dottor Jekyll e Mr Hyde, trascinatore lo scorso anno e inattesa palla al piede in questa stagione da tregenda per i colori granata. Mal di pancia e scontri dialettici in serie tra la società campana ed il calciatore si sono susseguiti fino al culmine maturato nella trasferta di Udine, allorquando l'attaccante si è rifiutato di entrare in campo nel finale della sfida pareggiata contro i bianconeri friulani. Alla tempesta della Dacia Arena hanno fatto seguito intendimenti bellicosi di Iervolino rivolti ad un cospicuo risarcimento danni, non accantonati certamente, ma anche una calma apparente con l'africano ai margini del gruppo e mai convocato per le gare. Quale sarà la prossima puntata della telenovela?

Potrebbe essere una pagina lieta stavolta. Si andrebbe, infatti, nella direzione di un armistizio che alla fine dei conti potrebbe giovare ad ambedue le parti, al giocatore come al club che gli paga lo stipendio. Dia, se restasse ai box fino al termine del campionato, ovvero per altre otto lunghe giornate, rischierebbe di vedere crollare il suo appeal verso i possibili pretenderti al suo cartellino, oltre a portarsi dietro le inevitabili ruggini di una seconda parte di stagione lontano dal terreno di gioco. La Salernitana, dal canto suo, se non reintegrasse l'ex Villareal, avrebbe il grave rischio di vedere letteralmente crollare una quotazione di mercato, già di per sé tendente al ribasso rispetto a quella pretesa dal sodalizio di via Allende l'estate trascorsa. 

E Colantuono? Ufficialmente il mister romano non si espone più di tanto lasciando la palla alla società, ma, tra le pieghe delle sue dichiarazioni, lascia intendere che gradirebbe un rasserenamento dei rapporti culminante nella possibilità di convocarlo contro il Sassuolo. Il campionato è purtroppo oramai compromesso ma l'allenatore ex Atalanta ci tiene a ben figurare e a togliersi qualche soddisfazione, vuoi per evitare record negativi, vuoi per ricordare ai più che di panchine ne ha collezionate molte in carriera, con risultati apprezzabili. La punizione del giocatore era indispensabile ma, in fondo, è stata già ben applicata, ora potrebbe essere giunto il tempo di un armistizio, per una pace armata che non certo sarebbe preludio di un futuro insieme, ma soltanto un patto di non belligeranza per lasciarsi a luglio nel modo meno dannoso possibile per ambedue le parti in causa. Dia in campo renderebbe più sensato l'attacco granata che ne acquisterebbe in pericolosità, ma forse questa è proprio la più amara delle considerazioni per un club che non ha saputo cautelarsi per tempo acquistando un altro attaccante degno di sostituire il senegalese senza farlo rimpiangere.

Sezione: News / Data: Mer 03 aprile 2024 alle 23:30
Autore: Raffaella Sergio
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