A Salerno il malumore non ha bisogno di striscioni allo stadio, basta camminare per strada o aprire i social. Ma la satira amara fotografa un punto: qui il calcio deve farlo e raccontarlo chi sa di calcio.  Dopo due retrocessioni consecutive, degne più di una farsa che di una vera programmazione, serviva ripartire non “come prima”, ma più forte di sempre.

Idee chiare, progetti trasparenti, uomini di calcio veri. Invece abbiamo assistito al solito scaricabarile: dirigenti che puntano il dito sui dipendenti, calciatori prima non convocati e poi rimpianti, e interviste improvvisate nei parcheggi dello stadio che diventano benzina sul fuoco.  Ma il pallone non si gonfia a parole. Servono risultati, non chiacchiere al vento. Quelle le ascoltiamo da due anni e, guarda caso, da due anni Salerno perde sistematicamente. La società, secondo la stragrande maggioranza dei tifosi, ha perso credibilità e non da ieri.   

E così lo spettacolo continua: accuse, interviste, botta e risposta Ma forse la vera domanda è un’altra: davvero vogliamo ridurre la storia della Salernitana a un numero da circo? Perché i panni sporchi, dice il proverbio, si lavano in casa. A Salerno invece si appendono in strada e poi ci si rizela per i fischi  Il tempo delle scuse è finito. Lunedì inizia il campionato: non c’è più spazio per il circo mediatico o quello delle chiacchiere, solo per il calcio. Quello vero.

Sezione: News / Data: Mer 20 agosto 2025 alle 20:30 / Fonte: liratv
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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