Una Salernitana intensa, propositiva, a tratti dominante. Eppure costretta ad accontentarsi di un pareggio che lascia l’amaro in bocca. L’1-1 con il Potenza racconta una gara in cui i granata hanno costruito moltissimo ma raccolto poco, in una delle migliori prove casalinghe della stagione in termini di volume di gioco, aggressività e capacità di creare pericoli costanti. Allo stesso tempo, però, sono riemersi i soliti difetti, frenesia nella gestione degli ultimi metri e qualche sbavatura difensiva che continua a costare caro.

La squadra di Raffaele ha tenuto in mano il pallino per lunghi tratti, sfiorando più volte il vantaggio nel primo tempo e mantenendo un ritmo alto anche ad inizio ripresa ripresa. È stato però il Potenza a punire con cinismo, confermando quanto i granata debbano ancora crescere nella lettura delle situazioni e nella protezione della propria area. Il gol subito ha infatti evidenziato fragilità note, che continuano a rappresentare il tallone d’Achille di una squadra per il resto brillante nella proposta offensiva.

Il pareggio siglato da Ferrari nel finale è stato meritato, ma non sufficiente a cancellare il rammarico per una vittoria che sembrava ampiamente alla portata. Ora, però, non c’è tempo per fermarsi, all’orizzonte c’è il Benevento, derby sempre caldo e appuntamento chiave per confermare la vetta della classifica e dare un segnale di maturità. Servirà solidità, oltre alla qualità vista all’Arechi. Perché la Salernitana c’è e a tratti gioca anche bene. Ma per restare davanti a tutti, dovrà imparare a essere più lucida nei momenti decisivi.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 25 novembre 2025 alle 15:00
Autore: Lorenzo Portanova
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Caporedattore dal 2023
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