Se da un lato è evidente che la Salernitana abbia un reparto offensivo non all'altezza della categoria, dall'altro è palese che la difesa abbia rappresentato il tallone d'Achille di una squadra messa sotto da tutte le avversarie a prescindere dallo schieramento tattico. Soprattutto all'Arechi, Costil e Ochoa hanno raccolto innumerevoli palloni alle proprie spalle, numeri impietosi che certificano la sopravvalutazione di alcuni calciatori e gli errori dei dirigenti.

Il dato è da brividi: la Salernitana, nel biennio targato De Sanctis-Sabatini, ha subito 151 gol in gare ufficiali. Difficile, nella storia, trovare qualcuno che abbia fatto peggio. Già l'anno scorso suonò il primo campanello d'allarme, con gli otto schiaffi di Bergamo che avrebbero imposto una seria riflessione su quei giocatori arrivati in estate e pagati a peso d'oro.

5 milioni per Bradaric e Daniuluc, 3 per Bronn, l'arrivo di Lovato valutato tra i 6 e i 7 milioni di euro, pluriennale da un milione per Sambia. Alla fine il migliore fu Gyomber, quello preso da Fabiani nel settembre del 2021 dal Perugia retrocesso. In pratica la Salernitana investì una barca di soldi per calciatori che certo non hanno mai fatto la differenza. E le statistiche sarebbero state peggiori se non ci fosse stato per un semestre un super Ochoa.

Sarebbe stato doveroso, dunque, partire per il ritiro di Rivisondoli con almeno un difensore di spessore in più, considerando anche che Bronn e Fazio non rientravano nei piani di Paulo Sousa e che Troost Ekong non era stato riscattato per motivi economici. E invece il pacchetto arretrato è rimasto uguale, senza nessun volto nuovo e con una lacuna a sinistra che poteva essere colmata trattenendo Ranieri.

A proposito di Ranieri, in A e con un trust a gestire il club c'era un quartetto decisamente superiore a quello di oggi: Ranieri, Ruggeri, Zortea, Strandberg, con Gagliolo che comunque era reduce da tanti buoni campionati di serie A e Gyomber pronto a dare il suo contributo. Tutto a costo zero. Segnale evidente che si può allestire una rosa competitiva anche con un budget irrisorio.

Sabatini non ha fatto certo meglio. Nel 2022 intuizione Dragusin (non riscattato successivamente) e buon impatto di Radovanovic che giganteggiò soprattutto in veste di difensore centrale, stavolta un flop totale certificato dal rendimento horror di Pellegrino, dai costanti problemi muscolari di Manolas e Boateng (1,5 milioni di euro in due) e dalla bocciatura di Pasalidis. Di proprietà e già in odore di cessione. E se poi i portieri smettono di fare miracoli, il problema diventa serio. E pensare che, per qualcuno sul web, Pirola è stato valutato 30 milioni di euro...

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 27 maggio 2024 alle 20:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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