L'attesa è stata lunga, la soddisfazione grande. Finalmente arriva la tanto agognata prima vittoria in campionato per una Salernitana in crescita da alcune giornate, alla quale era però mancata lucidità e un pizzico di fortuna contro il Sassuolo per ottenere i tre punti. Successo rimandato di un solo turno contro la Lazio, grazie a una prestazione davvero maiuscola al cospetto di un avversario di spessore. Tre punti pesanti sia dal punto di vista della classifica, dato che permettono ai granata di portarsi momentaneamente a -2 dalla zona salvezza, vicinissima nonostante le tante difficoltà, sia, e soprattutto, dal punto di vista mentale. Quello dei primi tre punti era diventato una sorta di tabù, con la pressione che aumentava costantemente di giornata in giornata, un desiderio di vittoria trasformatosi troppo spesso in paura di non raggiungerla. Adesso un risultato in grado di riportare un pizzico di serenità nell'ambiente e anche una ventata di entusiasmo, per una partita convincente sotto tutti i punti di vista.   

Una prova corale, per una Salernitana aggressiva e compatta fin dai primi minuti. Un plauso a tutta la squadra e a mister Inzaghi per la lettura tattica, nonostante i tanti indisponibili, ma la scena all'Arechi se l'è presa Antonio Candreva. Il Fantantonio granata ha innanzitutto ribadito nuovamente il suo status di vero leader caratteriale e tecnico dello spogliatoio, capendo il momento di difficoltà della squadra e caricandosela letteralmente sulle spalle. Vedere un trentaseienne, che ha calcato palcoscenici di livello europeo e mondiale, correre e lottare per tutti i 90 minuti, rappresenta un insegnamento e un esempio per tutti. La squadra, dal canto suo, lo cerca, lo segue, apprende. Dal punto di vista prettamente tecnico, poi, Candreva ha regalato sprazzi da fuoriclasse immortale, deliziando il pubblico dell'Arechi con dribbling, giocate sopraffine e, soprattutto, con il pesantissimo e bellissimo gol vittoria, una bordata da quasi 30 metri che ha piegato le mani e un non certo impeccabile Provedel. Un'errata lettura del portiere biancoceleste che, comunque, non toglie niente al gesto tecnico. Non è un caso, quindi, che il primo successo di squadra sia coinciso con la migliore prestazione in stagione del suo uomo simbolo. 

Tra i più brillanti, poi, vanno però menzionati anche Mazzocchi, apparso quello dei tempi d'oro e della convocazione in nazionale, e Kastanos, giocatore che, per doti tecniche e visione di gioco, non ha eguali nella mediana granata e ha saputo legittimare la sua maglia da titolare. Bene, anzi, benissimo, anche la difesa, giustamente bersagliata nelle scorse giornate per la sua fragilità, ma capace di imbavagliare gli attaccanti laziali e rischiare pochissimo, anche grazie al filtro offerto da Coulibaly e Bohinen in crescita. 

Una vittoria, insomma, che non basta a far dimenticare le lacune dell'organico granata, che necessita di corposi ritocchi sul mercato di gennaio, ma che attesta un buon percorso di crescita vissuto dalla squadra dall'arrivo di Inzaghi, soprattutto dal punto di vista caratteriale. La Salernitana è, infatti, la squadra che ha portato a casa più punti partendo da situazione di svantaggio, ben sette degli attuali otto punti totali. Un dato che racconta di una squadra che, tra le mille difficoltà, sta provando a uscire dal tunnel e, per questo, merita il supporto incondizionato della curva, encomiabile anche sabato pomeriggio e finalmente premiata dal risultato. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 27 novembre 2023 alle 00:00
Autore: Valerio Vicinanza
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