Il primo colpo di mercato è arrivato. Dopo un mese di calma piatta, il direttore sportivo De Sanctis ha messo a disposizione dell'allenatore un portiere di grosso spessore e di grande esperienza. Ochoa non è soltanto il nome di prestigio che infiamma la piazza e che presumibilmente farà vendere tante magliette, ma una garanzia assoluta. Ben più del numero 12 che scende in campo in attesa che Sepe torni a disposizione. Non ce ne voglia l'ex Parma, in quest'anno protagonista di buone parate ma anche di errori evitabili, ma un Ochoa al 100% è destinato ad essere titolare inamovibile. Magari anche nelle prossime stagioni.

Ora, però, è necessario intervenire negli altri reparti. De Sanctis ha detto che al centro della difesa stiamo bene così, i numeri tuttavia dicono altro. Gyomber e Fazio rientrano ed è una gran notizia, all'occorrenza si può adattare Radovanovic, ma obiettivamente Bronn, Pirola, Lovato e Daniliuc non hanno avuto la continuità necessaria. In alcuni casi per limiti tecnici, in altri per inesperienza. Una difesa che ha subito 80 gol l'anno scorso e già tanti in questa prima fase del campionato va puntellata ulteriormente, non a caso Nicola aveva fatto richieste ben precise che andavano in questa direzione. Sulla destra è piuttosto anomalo che una società economicamente valida e ambiziosa non abbia ancora provveduto a sostituire Mazzocchi. Col Milan, con tutto il rispetto, gettare nella mischia Sambia sarebbe rischioso e anche ingiusto per un ragazzo mai preso in considerazione e che si ritroverebbe a cospetto di Theo Hernandez e Leao. Se dobbiamo pregare Zortea, meglio guardare altrove. In mezzo al campo arriverà un giocatore al posto dello sfortunato Maggiore, nuovamente ai box pur essendo appena rientrato da un infortunio muscolare. La iella evidentemente perseguita i granata, visto che a La Spezia ha fatto sempre bene senza mai incappare in problemi di questa natura. Ad ogni modo Demme non è quello che serve, è fermo da un anno e c'è decisamente di meglio.

Davanti il ritorno di Djuric è assai probabile se parte uno tra Bonazzoli e Valencia, ma significherebbe stravolgere quel progetto tattico sbandierato per mesi e in realtà mai decollato. Chiosa dedicata ai tifosi e all'ambiente. Ognuno di noi, nel proprio piccolo e nel proprio ambito, può essere d'aiuto alla Salernitana. Risintonizziamoci sulle frequenze del 7% ed evitiamo di vivere il 2023 come una scampagnata di piacere. La salvezza è lontana, almeno cronologicamente, il mese di gennaio è tremendo e gli scontri diretti si disputeranno tutti in trasferta. Guai a cullarsi sugli allori, chi vuol bene alla Salernitana lo sente il suono di questo campanello d'allarme che trilla già dal primo tempo della sfida con la Cremonese. Il +10 è tanta roba, soprattutto se pensiamo che un anno fa di questi tempi si temeva la radiazione. Ma sentirsi già salvi e vivere la serie A solo per il prestigio della categoria è un rischio che nessuno si può permettere. Verrà il tempo per sognare la zona sinistra della classifica. Per ora limitiamo i danni nelle prossime 4 sfide ad altissimo coefficiente di difficoltà e...prendiamo tre titolari che facciano la differenza.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 23 dicembre 2022 alle 00:01
Autore: Maurizio Grillo
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