Potremmo stare qui per ore a parlare del mancato arrivo di un difensore centrale di spessore o di un centrocampista di interdizione, oppure rammaricarci per la scelta della proprietà di chiudere i cordoni della borsa e spendere soltanto una minima parte dei tantissimi milioni di euro ricavati in un'estate particolarmente ricca per il dimissionario presidente Iervolino.

Riteniamo, però, che a questo punto piangere sul latte versato e voltarsi indietro parlando del passato non serva a nulla. Alea iacta est, almeno fino a gennaio, e l'unica cosa sensata è guardare avanti pur cercando di raccontare i fatti con obiettività e senza peli sulla lingua come la nostra redazione ha sempre fatto in questi anni, anche a costo di apparire impopolare o di esprimere giudizi che andavano contro il pensiero comune del web e della piazza.

Tuttavia oggi vogliamo guardare il bicchiere mezzo pieno e commentare positivamente la prestazione della Salernitana con la Reggiana. Al di là della caratura modesta di un avversario che, a mio avviso, faticherà ad evitare le ultime cinque posizioni, va rimarcata la prova autorevole della squadra, capace di creare una decina di occasioni nitide in campo esterno al punto da costringere il portiere Bardi a compiere almeno quattro parate decisive.

La crescita di alcuni calciatori, l'inserimento graduale dei nuovi, la possibilità per i giovani di lavorare senza pressioni sulle spalle ci lascia ben sperare per il futuro. In B è raro vedere una squadra con le idee della Salernitana e con la capacità di costruire gioco coinvolgendo quasi tutti i calciatori di movimento.

Considerando che a luglio si partiva in ritiro con un gruppo e che oggi il mister ne allena uno totalmente diverso, possiamo dire che la mano di Martusciello si vede e che solo qualche errore individuale e un pizzico di sfortuna non consentono di goderci una classifica migliore.

Certo, i numeri parlano di un punto in tre partite, di una delle difese più perforate della categoria e di un attacco a secco due volte su tre in campo esterno. Però lo 0-0 di oggi lascia in eredità più certezze che punti interrogativi: finalmente un clean sheet dopo sette mesi, un Adelaide padrone della scena, Verde che subentra con personalità e spirito di sacrificio, una mezz'ora buona di Soriano e Torregrossa, un gruppo affiatato e che lotta.

Per dare un senso al pareggio di oggi, però, è necessario vincere domenica prossima col Catanzaro, avversario alla portata reduce da una sconfitta interna e che ha ridimensionato le proprie ambizioni dopo la splendida annata targata Vivarini. Se l'Arechi farà l'Arechi - e non abbiamo dubbi - e la squadra manterrà questo livello di gioco ed entusiasmo, ci sono tutti i presupposti per imprimere una prima, piccola svolta alla stagione.

Anche perchè, dopo la sfida ai giallorossi, il calendario sarà tremendo ed è necessario mettere fieno in cascina. Questa Salernitana, da rinforzare a gennaio con un innesto di livello per reparto, dà la sensazione di avere potenzialità inespresse ed enormi margini di miglioramento. E allora tutte le componenti unite per spingere la Bersagliera verso quel successo che oggi avrebbe ampiamente meritato.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 22 settembre 2024 alle 00:00
Autore: Luca Esposito
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