Ascoltando le dichiarazioni degli esponenti societari, si avverte nettamente la sensazione di un mercato che non sarà roboante e in modalità Instant Team come avvenne all'epoca di Sabatini. Del resto è evidente da tempo che la proprietà abbia tirato i remi in barca chiudendo i cordoni della borsa al netto di introiti interessanti. Certo, se già al terzo anno di A si decide di risparmiare c'è qualcosa che non va, soprattutto se ricordiamo quali fossero le promesse del presidente che addirittura prospettava una Salernitana in zona Europa e capace di convincere campioni di caratura internazionale ad accettare. Oggi gli scenari sono cambiati e Iervolino, che ha perso l'appoggio di parte della tifoseria, è chiamato a dare dimostrazioni importanti.

Ora c'è un bivio, non si può scappare: garantire rinforzi spendendo a gennaio quanto non è stato fatto per tre mesi in estate o vivacchiare fidandosi di un organico che era già debole l'anno scorso e fu sopravvalutato da Sousa? Allenatore che rimpiangiamo perchè aveva dato un gioco alla squadra, forse nemmeno ai tempi del miglior Rossi ci siamo divertiti così. Ovvio, l'imprenditore con un buco di 30 milioni potrebbe effettivamente legare tutto alla classifica a fine girone d'andata: converrebbe, con un distacco notevole, spendere ingenti risorse senza garanzia di salvarsi e col rischio di ritrovarsi in B - fate tutti gli scongiuri - con monte ingaggi imponente, tanti giocatori svalutati e senza stadio? Rischiosa anche la politica dei prestiti: si tratterebbe di calciatori col muso lungo, che vedrebbero Salerno solo come una chance personale di rilancio e non certo come la piazza in cui gettare fino all'ultima goccia di sudore.

Un segnale, certamente, poteva essere dato e la riconferma dell'attuale direttore sportivo (uno dei responsabili di questa debacle) non depone a favore del club. Che, se proprio vorrà intervenire, dovrà farlo da subito, senza perdere altro tempo, presentando a Salerno i volti nuovi già un minuto dopo la riapertura del mercato. Purtroppo la classifica testimonia che in estate si è fatto poco e lo si è fatto male: Costil è l'unico acquisto di livello (non a caso voluto da Sousa), per il resto un manipolo di gente di potenziale prospettiva che, per crescere, avrebbe avuto bisogno di essere affiancata da atleti esperti e pronti. Discorso che si può estendere alla difesa. Pirola ha buone potenzialità, Lovato viene da uno dei migliori vivai d'Italia e Daniliuc è un nazionale, ma fanno fatica se non vengono affiancati da un difensore di livello, con personalità, che tolga loro pressioni sulle spalle. Errori evidenti, clamorosi, per certi aspetti inspiegabili. Iervolino spieghi perchè ha perso entusiasmo, che fine abbiano fatto i progetti ambiziosi e come sia possibile che, con un bilancio da -30, resti in sella il direttore sportivo che ha speso 27 milioni per una difesa che ha subito 90 gol in un anno. C'è ancora tempo per salvarsi, ci mancherebbe, e le dirette concorrenti non viaggiano a medie impressionanti. E' fondamentale, però, battere il Bologna, forse la meno big tra le grandi che si affronteranno da qui al giro di boa, senza dimenticare la trasferta di Verona in quello stadio che sarà bollente e in una partita che davvero non si potrà sbagliare.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 08 dicembre 2023 alle 00:01
Autore: Maurizio Grillo
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