Salernitana dai due volti, o forse di più. La bella e dominante vista con la Sampdoria o la squadra materasso vista a Reggio Emilia contro il Sassuolo? La squadra capace di grandi prestazioni in casa delle big come con Juventus e Lazio, o quell’undici scellerato visto domenica con il Monza? Ad oggi ancora in tanti si interrogano su quale sia la vera faccia della Salernitana, visto l'alternarsi, anche repentino, di prestazioni e fisionomie anche a distanza di pochi giorni. La gara con la Lazio aveva ridato boost all'entusiasmo, spento poi dal pareggio con la Cremonese e dalla doppia sconfitta di Firenze e Monza. Un pò come successo dopo la trasferta di Torino contro la Juve, quando poi arrivò la batosta col Lecce.
Verrebbe da dire una Salernitana senza identità, o per meglio dire, senza un’identità precisa: a volte spavalda, a tratti leziosa, spesso superficiale, talvolta indecente, passatemi il termine. Tanti cambiamenti e tanti dubbi sui quali Davide Nicola dovrà concentrarsi in questo ritiro parte due imposto dalla sosta mondiale. Eh si perchè la fiducia al tecnico va data, in maniera incondizionata, per quello che ha dato lo scorso anno e per quanto di buono fatto sinora. Ricordiamo tutti, anzi ricordiamoci tutti anche recitandolo ad alta voce, che dobbiamo prima di tutto salvarci e poi pensare ad altro. Eppur vero che la società ha investito tanto, troppo e forse anche in modo non molto efficace, ma comunque poco rispetto ad un traguardo che può essere diverso da una tranquilla salvezza acquisita già a Marzo. Ricordiamoci che lo scorso anno, di questi tempi alla quindicesima giornata, Empoli e Verona avevano venti punti ed un +10 sulla terzultima, l'allora Genoa a quota 10. Due squadre autrici di un bel campionato e salve già all'equinozio di primavera. Essere delusi ci sta, lo siamo tutti, anzi sfido a trovare qualcuno che non lo è. Ma la delusione non deve trasformarsi in polemica, magari in critica costruttiva. Nicola è uomo di sport e di vita e sa riconoscere i propri errori, anche se è bravo a nasconderli dietro il suo ottimo filosofeggiare. Ma siamo sicuri che nella sua mente è tutto chiaro e già sta pensando ai correttivi ed alle soluzioni da apportare in questo nuovo ritiro dove potrà avere solo parte della squadra a disposizione per gli impegni della nazionale, un pò come il ritiro austriaco dove ha dovuto lavorare con una squadra poi sgretolatasi con il mercato in corso.
Diamo tempo al tecnico piemontese e godiamoci questo campionato tranquillo, come non lo facevamo da tempi immemori. E se qualcosa in più verrà ben venga, ma se cosi non sarà nessun muso lungo: quest'anno l'obiettivo è mettere su qualche altro mattone per rinsaldare le fondamenta in un campionato che ci vede finalmente protagonisti e non comparse o controfigure. Diamo tempo a Nicola ed alla società, che ha già in mente la programmazione del prossimo anno. Siamo a più dieci dalla terzultima. Stiamo sereni e attendiamo l'anno nuovo.
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